La Nuova Sardegna

Abbagnato fa rivivere le eroine di Puccini

di Roberta Sanna
Abbagnato fa rivivere le eroine di Puccini

Successo a Sassari e a Cagliari per lo spettacolo della stella della danza con le coreografie firmate da Julien Lestel 

11 dicembre 2018
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SASSARI. La Sardegna riserva il pieno di pubblico e di applausi per Eleonora Abbagnato e per “Puccini”, balletto in cui Julien Lestel, con la sua compagnia unita ai danzatori di Daniele Cipriani (anche produttore) ha fatto rivivere le eroine pucciniane sui palcoscenici del Verdi di Sassari e dell’Auditorium del Conservatorio a Cagliari nel weekend, per la stagione danza del Cedac. Con l’étoile, che ha entusiasmato la platea nei ruoli di Suor Angelica e di Tosca, hanno brillato anche le prove degli altri interpreti, a partire dallo stesso Lestel, che insieme all’Abbagnato ha offerto in apertura un fuori programma nel bel duetto amoroso tratto da “Le Parc”, coreografia di Preljocaj su note di Mozart. Dopo due scene d’insieme che sottolineano i contrasti d’amore, la prima parte della galleria di eroine e arie pucciniane incontra ottime interpreti.

Si comincia con la dolente Butterfly di Julie Asi, seguita dalla splendida Manon di Mara Whittington in un pas de quatre fatale con tre ballerini sulle note dell’aria “Sola, perduta, abbandonata”, Zélie Jourdan, delicata Magda de “La rondine”, Roxane Katrun Lauretta in un assolo da “Gianni Schicchi”, e Giorgia Calenda incantevole nell’efficace pas de deux di Mimì e Rodolfo dalla Bohème.

Tra i personaggi maschili spiccano il Pinkerton di Marco Vesprini, che torna con Ivan Julliard sulle note di "Nessun dorma" da la Turandot, e il Rodolfo di Michele Satriano. Pochi gli elementi scenici, un tappeto cangiante, il fumo ad addensare i colori delle luci di Lo-Ammy Vaimatapako, i costumi significativi senza eccessi di Patrick Murru, per questo godibile balletto contemporaneo che ha richiamato applausi a scena aperta, e in cui Lestel predilige le flessibilità del busto, i salti ritmati in plié, i port de bras circolari, i giri in attitude col piede flesso. Dominati uno dal bianco e l’altro dal nero sono i set coreografici dedicati a Suor Angelica e Tosca, in un contrasto di passioni, l’una sacra e l’altra profana, che vedono protagonista Eleonora Abbagnato. Evocando atmosfere mistiche, Il corpo di ballo femminile introduce in uno scampanio di gonne la Eleonora Abbagnato/Angelica che stretta da un corpetto con la croce danza sull’aria struggente in un turbinare di flessioni e slanci. Un’interpretazione che avvince la platea sino al crollo al culmine dell’estasi e della musica.

Ma ecco entrare il Te Deum, l’odore dell’incenso riempie la sala. Ecco l’assolo del perfido Scarpia/Lestel, ed ecco Tosca/Abbagnato con il lungo abito rosso che spicca sul nero degli altri, lo implora sulle note di "Vissi d’arte", in una danza passionale e disperata, in cui si sviluppano appieno la tecnica impeccabile e la presenza magnetica dell’etoile. L’assolo di Cavaradossi/Claudio Cocino precede il finale tragico, con Tosca portata in trionfo da tutti personaggi ed eroine tornati in scena. Applausi scroscianti salutano l’etoile e gli altri interpreti del riuscito omaggio coreografico a Puccini.



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