La Nuova Sardegna

«Così racconto i sentimenti degli italiani»

di Monica De Murtas
«Così racconto i sentimenti degli italiani»

Lella Costa parla del suo spettacolo in tour in Sardegna, un monologo ispirato alla rubrica “Questioni di cuore” della Aspesi

11 dicembre 2018
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SASSARI. Migliaia di storie d’amore, tradimenti, trasgressioni, paure, pregiudizi.e di coming out incofessabili sono arrivati negli ultimi trent’anni alla rubrica “Questioni di cuore” di Natalia Aspesi che ogni settimana sul Venerdì di Repubblica cerca risposte ai tanti dilemmi degli italiani. Uomini e donne di diverse fasce d’età hanno dato vita settimana dopo settimana ad un fitto epistolario che descrive l’evoluzione del costume e della società di un’intera nazione. Questo viaggio sentimentale raccolto da Natalia Aspesi diventa ora uno spettacolo teatrale che debutta al teatro Civico di Alghero il 12 dicembre (in replica il 13) alle 21. Lo spettacolo proseguirà poi il 14 al Cine Teatro di Olbia, il 15 al Teatro Tonio Dei di Lanusei e il 16 al Teatro San Giuseppe di Nuoro. A dare voce sul palco a questo dialogo tra Natalia Aspesi e i lettori è l’amatissima attrice Lella Costa che in un gioco di contrappunti tra botta e risposta lega insieme con il suo stile inconfondibile ironia, sentimento e riflessione.

Lella Costa unica interprete sul palco costruisce un monologo a tante voci che prendono vita attraverso una narrazione dai ritmi cangianti. «L’idea è nata in occasione dei 40 anni di Repubblica – spiega Costa – quando la redazione decise di festeggiare Natalia e la sua storica rubrica con una sorta di reading che ricostruisse l’epistolario raccolto in tanti anni. In quell’occasione c’erano anche altri attori adesso faccio tutto da sola cercando di compiere insieme al pubblico un viaggio attraverso sentimenti, preoccupazioni, ma sopratutto tra tanta solitudine, che gli italiani hanno affidato a Natalia».

“Dire, fare, baciare” era il titolo della sua rubrica su “Smemoranda” che si ispirava in qualche modo a questioni di cuore?

«Sì, fu un’esperienza fantastica dal ’93 al ’96 me la proposero e accettai subito ispirandomi a due grandi maestre: Brunella Gasperini e naturalmente Natalia Aspesi. Da quelle lettere sono nate anche vere e proprie amicizie tra me e i lettori. Pensi che due ragazzi che si sono “incontrati” sulle pagine della rubrica poi si son sposati e io sono la loro testimone di nozze. Prendevo veramente a cuore quelle storie, entravo in relazione con i lettori e, la sera mi portavo la corrispondenza a letto e cominciavo a piangere (scoppia in una risata n.d.r) mio marito era disperato quando non ero in teatro leggevo le lettere”.

Anche Natalia Aspesi ha creato questi rapporti diretti con i suoi lettori?

«Non credo anche perché la quantità di lettere arrivate in trent’anni è davvero enorme, da riempire una stanza intera. Io le ho viste con i miei occhi Natalia le conserva tutte».

Tra tante lettere come ha fatto a selezionare quelle giuste ?

«Come prima cosa le ho divise per argomento separando quelle degli uomini da quelle delle donne e facendo una suddivisione anche per età. A volte è buffo vedere come uomini e donne coetanei abbiano visioni del mondo completamente diverse. Poi ho pensato di seguire il mio orecchio teatrale e ho cercato di far suonare le storie, di dar loro un ritmo perché credo sia importante che uno spettacolo sia veloce. Per questo ho cucito insieme storie molto diverse credo si riesca a ridere ma anche ad arrivare alle corde pià profonde dei sentimenti senza mai essere retorici però».

Nell’era dei tuttologi on line la rubrica “Questioni di cuore” non perde il suo pubblico . Qual è il segreto?

«Natalia ha la totale fiducia del suo pubblico. Chi scrive alla sua rubrica affronta una seduta di psicoanalisi. Natalia spesso non replica dando risposte ma ponendo domande. Invita alla riflessione».

La lettera più bella?

«Ho scelto una lettera bellissima per chiudere lo spettacolo non voglio svelare troppo ma posso dire che è scritta da una sessantenne e che a chiudere il racconto arriva la voce di un’altra ragazza di Milano come me e Natalia: Ornella Vanoni».

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