La Nuova Sardegna

Access, la cultura si riprende il centro storico

di Roberto Sanna ; w
Access, la cultura si riprende il centro storico

Nasce a Sassari un’associazione che riunisce operatori e personalità cittadine: domani alle 19 la presentazione

19 dicembre 2018
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SASSARI. La cultura si riappropria del centro storico di Sassari per rivitalizzarlo. Sul triangolo ideale che in poche centinaia di metri congiunge il Teatro Verdi, il cinema multisala Moderno e il Teatro Civico, si stende il progetto della nuova associazione Access (Associazione Culturale Città Eventi Storia e Spettacolo) che riunisce alcuni dei più importanti operatori culturali e personalità del mondo sassarese che domani si presenteranno con lo spettacolo “... quel Natale a Sassari...” in programma nella saletta all’ultimo piano del Teatro Verdi. Dalle 19 reading, musica, proiezioni, gobbule e un monologo e in conclusione un assaggio di fainè direttamente dal forno Sassu, con ingresso libero fino alla copertura degli ottanta posti a disposizione.

L’associazione. Sono sette i soci fondatori, compreso il presidente Cosimo Filigheddu, giornalista (è stato capocronista e caposervizio della Cultura alla nuova Sardegna) e autore teatrale. Gli altri sono Mario Lubino, presidente della Compagnia Teatro Sassari, Sandro Roggio, architetto urbanista, Antonio Ligios, direttore del Conservatorio di Sassari, Stefano Mancini, direttore della Cooperativa Teatro e/o Musica e gestore del Teatro Verdi, Alessandro Murtas, proprietario del Multyplex Moderno ed Eugenio Cossu, amministratore del gruppo Grimaldi. La maggior parte di loro rappresenta porzioni importanti del mondo culturale cittadino, ma la loro adesione all’Access è esclusivamente a titolo individuale. Anche perché l’associazione non ha tra le finalità quella di organizzare o produrre spettacoli (attività che rientrano comunque nei programmi) ma vuole andare oltre e diventare un vero e proprio soggetto attivo della vita cittadina. Lo scopo, appunto, è dare un contributo attivo a una rinascita del centro storico «anche perché siamo convinti che al massimo entro un anno ci sarà un’inversione di tendenza – dice Cosimo Filigheddu – e i sassaresi ricominceranno a frequentare e ripopolare il centro, con una crisi del modello Predda Niedda. La cultura, in questo, è un fattore determinante. Non vogliamo però operare da soli e vogliamo coinvolgere le altre realtà operative del e produttive del centro storico». “Non solo spettacoli” significa la promozione di dibattiti, conferenze, pubblicazione di libri e altre iniziative che ripropongano il dibattito sul centro storico. Un esempio? La rivalutazione di via Adelasia, da trent’anni abbandonata al suo destino, spesso presidiata da spacciatori e tossicomani, eppure nata come elegante via che collegava il quartiere signorile di Cappuccini proprio al Teatro Verdi.

I luoghi storici. «L’idea di costiruire l’associazione è nata col tempo, parlando tra di noi. Abbiamo preso in gestione il Teatro Verdi per riportarlo alla sua natura originaria – aggiunge Stefano Mancini –. Il Verdi resta un teatro amatissimo dai sassaresi che arrivano qui sempre col sorriso sulle labbra, senza nulla togliere all’importanza che ha ormai assunto il Teatro Comunale. Lo stesso valore ha il Cinema Moderno nella sua nuova vita, Alessandro Murtas ha saputo resistere alle sirene di chi voleva dirottarlo a Predda Niedda. Come aveva fatto a Cagliari, ha investito al centro storico e i fatti gli hanno dato ragione». «Questa città deve recuperare la sua storia – dice Mario Lubino – accompagnata da manifestazioni di spettacolo e cultura. Ho aderito spontaneamente quando si è concretizzato il progetto, non c’è stato bisogno di invitarmi nè tantomeno convincermi».

Appuntamento al Verdi. Domani, alle 19, Access si presenterà alla città. Condendo tutto con uno spettacolo scritto per l’occasione. Dopo la presentazione di Cosimo Filigheddu, gobbule cantate e recitate dalla Compagnia Teatro Sassari, le, letture e aneddotti di Eugenio Cossu, i racconti di Cosimo Filigheddu “Natale al Verdi” (interpretato da Teresa Soro) e “Natale al Moderno” (interpretato da Alessandra Spiga, quindi il monologo sulla fainè “Abbruscendi” scritto da Cosimo Filigheddu e interpretato da Mario Lubino. E ancora, musiche operistiche e proiezioni di foto d’epoca e film storici.



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