La Nuova Sardegna

Cagliari 

Dipendenza da alcol e social Gessa incontra gli studenti

Dipendenza da alcol e social Gessa incontra gli studenti

CAGLIARI . Presentato alla stampa lo scorso 25 ottobre, il progetto sardo Skillellé (in gergo cagliaritano “ragazzini”) ideato dall’Associazione Malik a favore dei minori che vivono nella Città...

20 dicembre 2018
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CAGLIARI . Presentato alla stampa lo scorso 25 ottobre, il progetto sardo Skillellé (in gergo cagliaritano “ragazzini”) ideato dall’Associazione Malik a favore dei minori che vivono nella Città Metropolitana di Cagliari, ha l’obiettivo di contrastare il fenomeno della povertà educativa nella fascia dei giovani di età 11-17 anni.

Tra le prime attività messe in campo in questi mesi, “Skill4life” è un’azione volta alla promozione della salute dei ragazzi che intende informare, confrontare e sollecitare sui temi attinenti il benessere, lo sviluppo adolescenziale e i fattori di rischio presenti nella realtà attuale. Dopo l’incontro di novembre con lo scrittore alpinista Enrico Camanni, e quello di dicembre con il Maestro giapponese Yuji Yahiro, sul valore della vita e la filosofia “Oki Do”, oggi alle 11.30, nell’Aula Magna dell’Istituto Eleonora D’Arborea (via Carboni Boi 2 a Cagliari), sarà il professore Gianluigi Gessa, neuropsichiatra e farmacologo cagliaritano di fama mondiale, a incontrare i ragazzi dell’Istituto Eleonora d’Arborea per un appuntamento incentrato sulla tematica delle dipendenze legali di scottante attualità come i social network e l’alcol.

Skillellé è rivolto in maniera diretta a circa 1000 adolescenti che risiedono o gravitano nella Città metropolitana di Cagliari, di età compresa tra i 14 e i 17 anni, fragili per condizione sociale e/o economica, e a rischio esclusione (ovvero già espulsi dal percorso scolastico o che presentano forti rischi di dispersione). Beneficiari indiretti sono le famiglie degli adolescenti, gli operatori della scuola e della giustizia minorile, gli abitanti dei quartieri di Is Mirrionis e San Michele. Il progetto mira a superare il modello classico di intervento a sostegno delle famiglie e degli adolescenti in situazioni di particolare fragilità, cercando invece di valorizzare il potenziale sociale e spaziale che il territorio è in grado di liberare le capacità dei cittadini e di rigenerare le comunità.



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