recanati
In mostra il manoscritto dell’Infinito
Straordinaria esposizione per i 200 anni dell’opera di Leopardi
23 dicembre 2018
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RECANATI. Acquistato nel 1869 dal Comune di Visso assieme ad altri scritti leopardiani venduti da Prospero Viani, studioso di Leopardi e primo editore del suo epistolario, per l'irrisoria cifra di 400 lire, il manoscritto autografo de L’Infinito torna a essere esposto a Recanati, città natale del poeta, per la mostra “Infinito Leopardi”, allestita a Villa Colloredo Mels. Era stato esposto nel 1898, in occasione del centenario della nascita del poeta, e vi torna per celebrare i 200 anni della sua composizione. Ma la contessa Olimpia Leopardi ricorda che è stato esposto a palazzo leopardi, tra le cui pareti fu scritto nel 1818.
L’esposizione offre un significativo e ricco panorama sulla figura di Leopardi. Curata da Laura Melosi in collaborazione con Lorenzo Abbate, abbina in due diverse sezioni la cospicua collezione di Visso a testimonianze e cimeli del poeta e della sua famiglia, che dopo il trasferimento a Villa Colloredo dalle sale del Comune di Recanati non venivano mostrati da anni. Correda l’iniziativa una suggestiva raccolta di 90 scatti del fotografo Mario Giacomelli, di Senigallia, dedicati all’Infinito e alla poesia “A Silvia”. Nella prima sezione spiccano le cartelle degli Idilli, dei “Sonetti in persona di ser Pecora Beccaio fiorentino” e l'Epistola al conte Carlo Pepoli, contenenti manoscritti donati a Viani da Pietro Brighenti, amico, corrispondente ed editore di Leopardi, il quale li aveva ricevuti dal poeta tra il 1825 e il 1826 per servire all’edizione dei “Versi” (Bologna 1826). A esse si aggiunge la cartella della “Prefazione al Petrarca” contenente un autografo inviato da Leopardi all'editore fiorentino David Passigli nel marzo del 1837.
L’esposizione offre un significativo e ricco panorama sulla figura di Leopardi. Curata da Laura Melosi in collaborazione con Lorenzo Abbate, abbina in due diverse sezioni la cospicua collezione di Visso a testimonianze e cimeli del poeta e della sua famiglia, che dopo il trasferimento a Villa Colloredo dalle sale del Comune di Recanati non venivano mostrati da anni. Correda l’iniziativa una suggestiva raccolta di 90 scatti del fotografo Mario Giacomelli, di Senigallia, dedicati all’Infinito e alla poesia “A Silvia”. Nella prima sezione spiccano le cartelle degli Idilli, dei “Sonetti in persona di ser Pecora Beccaio fiorentino” e l'Epistola al conte Carlo Pepoli, contenenti manoscritti donati a Viani da Pietro Brighenti, amico, corrispondente ed editore di Leopardi, il quale li aveva ricevuti dal poeta tra il 1825 e il 1826 per servire all’edizione dei “Versi” (Bologna 1826). A esse si aggiunge la cartella della “Prefazione al Petrarca” contenente un autografo inviato da Leopardi all'editore fiorentino David Passigli nel marzo del 1837.