La Nuova Sardegna

“Nieddu” come Black: il ritorno dei Balentia con i versi dell’identità

“Nieddu” come Black: il ritorno dei Balentia con i versi dell’identità

Venerdì 14 dicembre è uscito “Nieddu” e il rap sociale del Balentia è tornato a risuonare sull'isola e la penisola. «Un disco notturno, scritto quasi totalmente nelle tarde ore della notte. Un disco...

29 dicembre 2018
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Venerdì 14 dicembre è uscito “Nieddu” e il rap sociale del Balentia è tornato a risuonare sull'isola e la penisola. «Un disco notturno, scritto quasi totalmente nelle tarde ore della notte. Un disco dalle atmosfere scure, avvolgenti – dice Alessio Mura –. Un disco che tratta temi importanti, secondo il nostro modo di vedere le cose: l’amicizia che dura una vita, la rivalsa sociale, l’amore nelle sue molte sfaccettature, la libertà di scelta».

Nieddu sancisce il ritorno sulla scena dei pionieri del rap in lingua sarda, Andrea e Alessio Mura, che ancora una volta trovano qualcosa da dire e raccontare, corroborati e non certo affaticati per i 23 anni di carriere spesi a far concerti in Sardegna, in Italia e in tutta Europa, impressi a note di fuoco sull’Ep e sui tre album realizzati, impreziositi dalle decine di collaborazioni attivate fra cui Club Dogo, Neffa, Colle der Fomento, Orishas, Piotta Dj Gruff.

Sul disco suonano 12 brani inediti, 6 sono in sardo e 6 in italiano: «Nieddu vuole essere, come già lo sono stati i lavori che l’hanno preceduto, un disco semplice, ma al contempo curato nei dettagli, nelle parole, che parla della realtà di tutti i giorni, la nostra realtà. Un disco dei Balentia, molto semplicemente» commenta ancora Alessio Mura.

L’ascolto materializza nella mente l’istantanea di un tempo declinato al presente, in cui il nero è colore dominante. «Nero come la notte, come ciò che si teme quando non si riesce a decifrarlo». Storie in forma di canzone, come quella di Lamine in “Confini”, l’immigrazione di prima mano dalla Guinea alla Sardegna. E ancora l’amicizia, il senso dello scrivere rime, il dialogo tra padre e figlio, storie malinconiche come “Agoa”, viaggio nel passato fra gli indelebili ricordi di un tempo lontano. Nieddu è lavoro totalmente autoprodotto grazie ad una efficace campagna di crowdfunding realizzata su www.produzionidalbasso.it: il risultato positivo ha consentito alla band di raccogliere i fondi necessari a registrare e stampare il disco, tastando con mano l’affetto di un pubblico di fidelizzati aficionados.

«Torniamo con un nuovo progetto discografico perché crediamo di avere ancora qualcosa da dire, in rima, come siamo soliti fare – affermano i Balentia –. Anche se sono passati ben 23 anni da quella giornata di maggio del 1995 in cui esordimmo dal vivo, proviamo ancora a trasferire immagini ed emozioni, in lingua sarda e in italiano, attraverso la cultura che conosciamo meglio: l'hip hop».

Disco nuovo e nuovo video – tratto dal singolo “Corri” – ad accompagnarne l'uscita. Un video realizzato da Federico Branca fra il quartiere di San Michele, a Cagliari, e gli spazi dell'Accademia pugilistica sardegna, storica palestra della boxe isolana che ha sfornato campioni come Franco Loi e Franco Udella. Sotto l’occhio delle videocamere scorre la giornata tipo di Alessandra Carta, che del pugilato ha fatto la sua vita e la sua professione. Sulla scena proprio Alessandra e Maurizio Carta, con una breve apparizione di Eleonora Mura, protagonisti di una storia che affonda le sue radici nella vita di Samia narrata da Giuseppe Catozzella nel libro “Non dirmi che hai paura” e nella nobile arte declinata al femminile.

Nieddu è stato presentato allo Spazio Antas di San Sperate. Sul palco insieme ai Mura anche Alessandro Atzori al basso, Mauro Mulas alle tastiere e Gianrico Manca alla batteria. L’11 gennaio si replica a Sassari nel live all’Abetone e poi ancora a Cagliari, Su Tzirculu, il 18 gennaio. Il disco è disponibile in streaming sui principali digital store, acquistabile via email su www.balentia.com e, fisicamente, presso Loriga Fumetti e Alta Fedeltà a Cagliari.

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