La Nuova Sardegna

Tra antichi retabli e visioni contemporanee

di Paolo Curreli ; w
Tra antichi retabli e visioni contemporanee

Il 2018 ha proposto scoperte e confermato il posto importante che l’isola ha conquistato nel mondo della creatività

30 dicembre 2018
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SASSARI. Il 2018 è stato un anno importante per le arti visive in Sardegna, l’Isola si è confermata ben lontana dall’idea di un territorio di provincia distante dalle innovazioni e marginale per la grande storia dell’arte. La presentazione a Torino, nella mostra della Venaria Reale “La fragilità della bellezza. Tiziano, Van Dyck, Twombly e altri 200 capolavori”, del retablo di San Pietro di Tuili attribuito al Maestro di Castelsardo, ha rivelato a tanti visitatori, ma anche a molti studiosi, la grandiosità e originalità dell’arte antica sarda. Il grande retablo completato nel 1500 era stato selezionato per la diciottesima edizione di Restituzioni. Per la prima volta un’opera del patrimonio sardo rientrava nel programma di conservazione e valorizzazione dei beni artistici promosso da Intesa Sanpaolo. Mentre il retablo tornava nella parrocchiale di Tuili, partiva “Mattino sardo” tela di Giuseppe Biasi prestata dalla Pinacoteca di Sassari per l’esposizione di Rovigo “Secessione. Monaco, Vienna, Praga, Roma”. A ottobre alle Terme di Diocleziano a Roma una scultura di Costantino Nivola veniva esposta insieme alle opere di Picasso e Giacometti per raccontare “l’incontro fatale” del moderno con l’etnico. Due esposizioni che hanno convalidato la visione aggiornata degli artisti sardi “nell’onda della modernità”. L’anno che sta finendo ha visto confermarsi la figura di Maria Lai (scomparsa nel 2012) con una grande mostra alle Gallerie degli Uffizi a Firenze. Questo per quanto riguarda, la storia, l’indagine e la continua scoperta, oltre Tirreno, delle opere degli artisti sardi, ma la Sardegna continua a ribollire di proposte e aperture.

Chiusa la proficua esperienza di Lorenzo Giusti (oggi a capo della Galleria di arte moderna di Bergamo) a dirigere il Man di Nuoro è arrivato Lugi Fassi con un interessante e coraggioso programma: «Pensare la Sardegna crocevia di idee nel Mediterraneo, guardando verso Sud». Traiettorie dell’arte contemporanea che Fassi ha subito intessuto presentando la sua prima esposizione nel crocevia estivo di culture: “L’isola delle storie” di Gavoi con la mostra “100 Years” di Hans Peter Feldmann. Il calendario del Man è entrato nel vivo in autunno con tre mostre (visitabili fino a marzo) curate da Luigi Fassi: Sabir, di “Dor Guez”; “O Youth and Beauty!” di Anna Bjerger, Louis Fratino e Waldemar Zimbelmann; “Sogno d’oltremare” di François-Xavier Gbré.

Il Nuorese è sempre centrale per ideazione e proposta, il Nivola di Orani diretto da Antonella Camarda ha continuato il suo percorso nello spirito dell’artista di Orani. Calendario partito con “Metropolitan Life”di Bettina Pousttchi, un’analisi sulla memoria dei luoghi. “I’m back” di Cristian Chironi, originale percorso sulla figura di Nivola. “Endless Form”, stupenda mostra di Tony Cragg, uno dei più grandi scultori contemporanei. “What are we fighting for? Chicago ’68 / Orani ’68”, racconto del coinvolgimento di Nivola nell’anno della contestazione globale. Chiusura d’anno alla grande per il piccolo ma prezioso museo con gli straordinari disegni di Le Corbusier, mostra visitabile fino al 17 marzo.

A Sassari le ultime settimane dell’anno propongono l’arte pubblica di Maria Lai nelle sale dell’Ex Carmelo che riapre le sue porte fino a gennaio del 2019, traguardo finale della lunga ricerca del giovane curatore Davide Mariani che è stato chiamato recentemente a dirigere la Stazione dell’arte di Ulassai. Impegno che Mariani ha cominciato subito a onorare, nel museo del paese natale di Maria Lai, con una mostra e l’inaugurazione dell’archivio sull’attività della grande artista. Anticipazioni sugli eventi legati al centenario della nascita di Maria Lai che si festeggerà nel settembre dell’anno prossimo con una grande mostra al Maxxi di Roma.

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