La Nuova Sardegna

L’antologia 

La rinascita di Gramsci nel pensiero francese

La rinascita di Gramsci nel pensiero francese

La Fasi, che riunisce i circoli dei sardi attivi nella penisola, ha contribuito alla celebrazione dell’«anno gramsciano», indetto dalla Regione sarda per il 2017, con una serie di manifestazioni che...

12 ottobre 2019
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La Fasi, che riunisce i circoli dei sardi attivi nella penisola, ha contribuito alla celebrazione dell’«anno gramsciano», indetto dalla Regione sarda per il 2017, con una serie di manifestazioni che hanno toccato una decina di centri maggiori e minori della penisola.

E ha continuato nel 2018 con una triplice iniziativa, progettata dal vicepresidente Paolo Pulina: un convegno a Roma, un secondo a Cornaredo, nel Milanese, un terzo a Parigi. A Parigi perché, come recita il titolo del volume che ne raccoglie gli atti, il tema era «La ricezione delle opere e del pensiero di Gramsci in Francia» (120 pagine; s. i. p.). Un argomento di peso, perché è proprio in terra di Francia che è avvenuta, intorno agli anni Settanta, una scoperta così attenta ed entusiastica del pensatore sardo che ha provocato poi una sua riconsiderazione anche in Italia. Se ne occupa per primo lo stesso Pulina, che allo studio di questi fenomeni si dedica da anni; seguono Jean-Yves Frétigné, autore di una biografia di Gramsci, che analizza quella «ricezione» dopo il 1990; Anthony Crézégut, «agrégé» di storia, che sviluppando l’argomento nota tra l’altro che il pensiero di Gramsci viene fatto proprio anche da uomini politici del nostro tempo, come Sarkozy e lo stesso Macron; Marco Di Maggio, docente di Storia contemporanea a Roma, che si sofferma sul rapporto tra il pensiero di Gramsci e il Partito Comunista francese; Giuseppe Còspito, docente di Storia della filosofia a Pavia, che analizza un saggio dedicato al pensatore, nel 1975, dalla studiosa francese Christine Buci-Glucksmann; Anna Chiara Mezzasalma, dottoranda dell’università di Vienna, che fa un confronto con la «ricezione» in Germania; Sébastien Madau, sardo-francese originario di Ozieri, che fa il quadro della presenza del pensiero e dei libri di Gramsci in Francia; Carlo Felice Casula, docente di Storia contemporanea a Roma, che commenta il parere dello storico inglese Eric Hobsbawn, secondo il quale Gramsci è il comunista più originale del suo secolo. Il volume si chiude con le notizie sulle iniziative collaterali al convegno, una dedicata al poeta sardo-francese Marc Porcu e una al musicista Lao Silesu.

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