La Nuova Sardegna

Il saggio 

Storia della Chiesa sarda I vescovi nell’Ottocento

Storia della Chiesa sarda I vescovi nell’Ottocento

C’è in Sardegna (ma con qualche «aggancio» anche in terraferma) un manipolo di studiosi che lavora a un «Dizionario biografico dell’episcopato sardo», sui vescovi e gli arcivescovi che hanno retto le...

19 ottobre 2019
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C’è in Sardegna (ma con qualche «aggancio» anche in terraferma) un manipolo di studiosi che lavora a un «Dizionario biografico dell’episcopato sardo», sui vescovi e gli arcivescovi che hanno retto le diocesi dell’isola dal Concilio di Trento (concluso nel 1563) ai giorni nostri. Seguono un progetto concepito una quindicina d’anni fa, che prevedeva una serie di quattro volumi: nel 2005 vide la luce il secondo, dedicato al Settecento; di recente è uscito il successivo che, notevolmente più corposo, conta 400 pagine (edito da PFTS University Press, 30 euro). I curatori Francesco Atzeni e Tonino Cabizzosu (docenti rispettivamente di Storia contemporanea e di Storia della Chiesa) spiegano che l’intento è stato di offrire quello «studio organico su tutti i vescovi sardi dell’Ottocento» che sino ad oggi mancava; e di garantirlo «con un taglio metodologico omogeneo, basato su una ricerca organica sulle fonti archivistiche e su quelle a stampa e sulla bibliografia esistente».

Tutti i riferimenti della ricerca sono raccolti nella seconda parte delle voci, mentre la prima ricostruisce la biografia e naturalmente l’attività pastorale. Di Eugenio Cano che, nativo di Gergei, fu vescovo di Bosa dal 1871 al 1905, si legge ad esempio che ebbe un gran daffare al suo insediamento, perché la diocesi era priva di titolare da ben 26 anni: fu attivo nel rimettere le cose a posto, e nel giro di quattro anni dovette amministrare ben 14mila cresime. Tra i suoi meriti quello di aver istituito nella cittadina un laboratorio tipografico. Le cose andarono meglio, in un primo periodo, a Giovanni Emanuele Marongio Nurra, nativo di Bessude e arcivescovo di Cagliari dal 1842; ma si oppose alle leggi Siccardi del 1850, che abolivano immunità e privilegi ecclesiastici, e gli fu imposto di andare in una sorta di esilio a Roma. Solo nel 1866 gli fu consentito di rientrare nella sua sede, ma dopo pochi mesi fu raggiunto dalla morte.

Questo volume, avvertono Atzeni e Cabizzosu, era pronto già nel 2011, l’uscita è stata ritardata da problemi editoriali. Ora la collana dovrà completarsi con il primo volume, che va dal Concilio al 1720; e l’ultimo, dedicato al Novecento.

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