La Nuova Sardegna

Alghero

Notte in spiaggia con i Focs de Sant Joan

di Gianni Olandi
Notte in spiaggia con i Focs de Sant Joan

Sabato si rinnova il rito del “comparaggio”. I festeggiamenti cominciano da domani nelle piazze con musica e balli

17 giugno 2012
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ALGHERO. E’ una delle feste popolari più lontane nel tempo, ricca di simboli e di grande spettacolarità: la festa dei fuochi di San Giovanni. Averla riproposta, valorizzata a promossa anche con determinazione è un merito indiscusso della locale Pro Loco presieduta da Raniero Selva cui fornisce un supporto oggi insostituibile la Fondazione Meta del presidente Andrea Delogu L'evento è stato presentato ieri mattina nella sala di piazza Porta Terra. Lo slogan della festa è il solito : Sant Joan, Alghero città dell'amicizia e della fratellanza. E quale simbolo può fare meglio sintesi su amicizia e fratellanza ? Il fuoco. La festa infatti ruota intorno a quella antichissima tradizione che alcuni versi nella lingua locale evidenziano in maniera significativa : “ Sant Joan, que aqueix foc que ara saltem no mus bruxi, en manera que mosaltres poguem essere sempre compares”.Ma la Festa di Sant Joan è ancora tanto altro. Ieri è stato presentato nelle sale dell'hotel El Faro un vino intitolato proprio al Santo : Monica Focs de Sant Joan. A produrlo la Cantina Sociale di Santa Maria La Palma che ha guardato al marketing, alla qualità e, perchè no, anche a una tradizione consolidata e quindi vincente sul piano della promozione.

Ma i Focs per cominciare non aspettano la notte del 23 di giugno, la vigilia della festa. Si comincia già da lunedì con manifestazioni che si terranno in piazza Civica, alle 17, nella torre di San Giovanni, alle 19, in piazza Civica alle 21 con una straordinaria esibizione di musica e balli dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Si prosegue venerdì 22 con conferenze, spettacoli al Civico, musica e avventura. La vigilia è indubbiamente il momento clou del festeggiamenti con la spiaggia di San Giovanni che diventa uno straordinario palcoscenico per manifestazioni sportive, musicali, equestri fino alla accensione dei fuochi e del rito del comparaggio. Ma la festa di Sant Joan porta inevitabilmente alla memoria il luogo di culto intitolato al Santo, quella chiesetta adiacente il centro monumentale del Quartè Sayal chiusa da anni. Chiusa al pubblico nonostante le ingenti risorse investite per il suo recupero, in lire prima e in euro dopo. Infiltrazioni d'acqua, intonaci che cadono al suolo, muffa diffusa su tutte le pareti, sul tetto ormai cresce perfino la vegetazione spontanea, erba e arbusti. Un disastro. La chiesa di San Giovanni è stata a lungo la chiesa dei turisti che nelle sere d'estate la raggiungevano per partecipare alla messa serale. Ora è un edificio abbandonato a se stesso nonostante il valore storico, culturale e anche religioso rappresentato per tanti anni. La chiesa veniva gestita nelle sue funzioni dalla vicina parrocchia di San Giovanni Bosco ed era abituale riferimento di tutta la stagione estiva. Ora è un rudere, un bene monumentale prezioso abbandonato a se stesso, lasciato alla mercè dell'usura del tempo e delle precarietà strutturali. Un peccato. Per la festa di Sant Joan è prevista anche una cerimonia all'esterno, l'accensione del fuoco nel braciere, un ripiego penoso visto che il luogo di culto è interdetto a qualsiasi utilzzo.

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