La Nuova Sardegna

Alghero

In tempi di crisi crollano camping e B&B

di Andrea Massidda
In tempi di crisi crollano camping e B&B

Sorprendenti i dati del mese di giugno: i “4 stelle” perdono solo il 5 per cento contro il 25 del mercato più economico

08 luglio 2012
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ALGHERO. Malissimo i campeggi e i villaggi vacanza, male i bed&breakfast e le camere in affitto, benino invece gli alberghi. In particolare quelli di fascia medio-alta e vicini alle spiagge. Gli operatori turistici raggruppati nel Consorzio Riviera del Corallo stilano un primo bilancio sull’avvio della stagione in corso comparando gli arrivi registrati sino a giugno con quelli totalizzati nello stesso arco di tempo dell’anno passato. A snocciolare i dati è il loro presidente Stefano Visconti, che premette: «Ci sono indubbiamente delle criticità, ma tutto sommato Alghero sta mantenendo il suo appeal, almeno rispetto ad altre rinomate località della Sardegna».

I numeri. Segnali di maggior sofferenza rispetto all’inizio estate del 2011 arrivano dai camping e dai villaggi, dove - anche a causa di una stagione partita con qualche settimana di ritardo - si calcola un preoccupante calo di presenze che tocca il 25 per cento. E, per quanto i conti siano ancora parziali, non se la starebbero passando molto meglio i B&B e i residence associati, che segnano un crollo (soprattutto del mercato interno) vicino al 20 per cento. Inversione di tendenza, invece, per gli hotel dai «quattro stelle» in su. Che, sì, perdono. Ma in maniera molto contenuta e che far sperare in positivo, considerato il periodo di crisi nera. «Ad esempio - spiega Visconti - tra gli albergatori che grazie alla mediazione delle agenzie di viaggio e dei tour operator riservano camere alle comitive di vacanzieri emerge una diminuzione di presenze di appena il 5 per cento. Il che dimostra quanto dicevo prima: il prodotto Alghero tiene botta ed è in controtendenza con altri luoghi».

Le cause. I titolari delle attività ricettive associate al consorzio individuano come principale motivo del calo l’inadeguatezza del sistema dei trasporti via mare. «I più quotati tour operator - continua Visconti - ci ripetono che per la Riviera del Corallo non hanno potuto fare prezzo sulle tariffe navali riservate loro dagli armatori. Basti pensare che per i mesi di luglio e agosto nei traghetti più convenienti una famiglia di quattro persone con automobile va a spendere intorno agli 800 euro». Soltanto il viaggio, quindi, incide sulla spesa complessiva della vacanza per il 40 per cento. Troppo.

Dati più confortanti giungono degli arrivi in aeroporto. «Gli stranieri, specie quelli nord europei, preferiscono volare - conclude il presidente del consorzio - e questo sta generando presenze in crescita capaci di fare da contraltare al calo del mercato italiano. Ma bisogna risolvere subito il problema della marea gialla».

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