La Nuova Sardegna

Alghero

A scuola si studierà anche il catalano

di Andrea Massidda
A scuola si studierà anche il catalano

Una circolare della Regione sollecita l’applicazione di una legge del 1999 sull’insegnamento degli idiomi minoritari

29 gennaio 2013
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ALGHERO. Dal prossimo anno scolastico i genitori che si apprestano a iscrivere i loro figli all’asilo o alle elementari potranno indicare il catalano di Alghero come lingua minoritaria da insegnare in classe. Così, assieme a materie come italiano, storia, geografia, matematica e inglese i docenti potranno impartire agli alunni anche i primi rudimenti dell’idioma locale, in città ancora molto diffuso, e non solo tra le fasce popolari. È una delle opportunità fornite da una vecchia e per lungo tempo trascurata legge nazionale - per la precisione la 482 del 1999 -, che oggi tuttavia finalmente sembra possa trovare attuazione. Almeno questo lascia intendere la Direzione regionale scolastica, che già l’anno appena passato aveva creato le condizioni per una simile innovazione didattica e che nei giorni scorsi ha inviato una circolare a tutti i capi di istituto nella quale si richiede l'applicazione della normativa statale in questione.

Il passo compiuto dalla Regione stabilisce inoltre una base solida per rafforzare le dotazioni finanziarie a sostegno dell’insegnamento nelle scuole delle lingue minoritarie. Ne è convinta anche l’assessore comunale alla Cultura e alle Politiche linguistiche Romina Caula. «Per la salvaguardia dell'algherese - spiega lei stessa - l'applicazione di questa normativa è molto importante perché agevola l’amministrazione nello svolgimento del proprio compito, già in atto, di valorizzare il patrimonio linguistico e culturale della nostra città. Per la giunta - continua Caula - si tratta infatti di un ulteriore strumento per il raggiungere l’obbiettivo della diffusione dell’idioma locale e per quanto di nostra competenza abbiamo avviato un dialogo costante con enti e associazioni pronte a mettere in atto tutte le iniziative possibili a sostegno del patrimonio linguistico». Tra queste, recentemente si è conclusa quella della “Banda de Ponent”, che ha consentito di investire risorse per lo svolgimento di vari appuntamenti di letteratura, teatro, arte e storia, oltre a diverse serate dedicate alla cinematografia.

Nel frattempo, crescono e si consolidano le relazioni con la Catalogna. A novembre - per la prima volta nella storia della città - il sindaco Stefano Lubrano, ha incontrato l’ajuntament di Barcellona, in particolare il vicesindaco Jaume Ciurana, presidente dell’Institut de cultura, ponendo le basi per attivare un rapporto istituzionale che produrrà il varo di importanti iniziative commerciali, economiche e culturali. Parlare bene il catalano di Alghero potrebbe presto non essere più soltanto un fatto di tutela dell’identità.

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