La Nuova Sardegna

Alghero

I concessionari: siamo sospesi nel limbo

di Nadia Cossu

Il titolare della società Aquatica: nessuna barca ha prenotato per luglio e agosto e i costi di gestione sono alle stelle

27 giugno 2013
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ALGHERO. Sospesi nel limbo, a guardare, aspettando che la burocrazia segua il suo lungo corso e che chi di dovere muova qualche passo per risollevare le sorti – decisamente compromesse – del settore nautico algherese.

Il registro di Aquatica Marina – uno dei venti titolari, tra società e privati, di concessioni nel porto di Alghero – rende l’idea: a luglio e agosto non ci sono prenotazioni. Un dato molto preoccupante. «Chiaro che in una situazione di questo tipo ci troviamo costretti a vivere alla giornata – spiega Roberto Costantino, titolare di Aquatica insieme al cugino Fabrizio Goldoni, mentre elenca i numeri – Ad aprile abbiamo avuto tre barche, a maggio ventidue e a giugno venticinque, dimensioni per una media di quattordici metri. Per i prossimi mesi tutto tace e non era mai successo, le prenotazioni arrivavano già a marzo». L’Aquatica, come gli altri concessionari, si occupa di accogliere le barche e assisterle nell’ormeggio. Ma viene anche garantita un’assistenza secondaria: dal noleggio auto, ai fiori, alla sistemazione delle palestre a bordo. Tanto per citare alcuni servizi.

Quella del porto è una realtà complessa da raccontare e forse anche da comprendere. Nella fattispecie tutti sembrano però concordare sul fatto che il porto di Alghero abbia una potenzialità inespressa con una posizione geografica che potrebbe davvero trasformarlo nel gioiello turistico del Mediterraneo.

Le concessioni. È tra le questioni più intricate. «In teoria la nostra è scaduta da tre anni – dice Costantino – poi di anno in anno veniva prorogata ma, a oggi, sono ancora in attesa dell’atto concessorio da parte della Regione che mi dica se avrò il rinnovo fino al 2015 o fino al 2020. C’è incertezza, confusione, viviamo nel limbo. Domani la Regione potrebbe anche decidere di fare un nuovo bando e il primo russo che partecipa e vince la gara d’appalto prende il mio posto». Questa “paura” condiziona un’eventuale progettazione a lungo termine: «Ma posso io promettere, prendere impegni e poi esser costretto a mollare tutto perché non vengo messo nelle condizioni di lavorare?»

Spese di gestione. «Il costo più alto è quello del personale». L’Aquatica in questo momento ha dieci dipendenti: «Avremmo bisogno di più persone ma non possiamo permettercelo, i costi sono diventati insostenibili». A questo si aggiungono le spese per la corrente, quelle della concessione (il prezzo varia a seconda dei metri quadri). «E non dimentichiamo consulenti, avvocati per difenderci dagli “attacchi” dello Stato che al momento è il nostro peggior nemico». Si riferisce all’accanimento nei controlli, per esempio, e alla burocrazia che rallenta e a volte “ammazza” le iniziative di sviluppo e di crescita.

La burocrazia. Roberto Costantino fa un esempio illuminante: «Stiamo aspettando l’autorizzazione per l’allargamento dello specchio acqueo che ci consentirà di far ormeggiare barche fino a 50 metri. Peccato però che l’attesa duri da un anno. Nel frattempo Tunisia, Croazia, Marocco, Baleari, Grecia crescono e ci fanno una concorrenza spietata. Fino al 2004 arrivavano qui i migliori maxi yacht del mondo, poi c’è stato il declino totale che ancora non si è fermato». E così il giro d’affari, che potrebbe davvero essere imponente, si riduce in modo clamoroso.

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