La Nuova Sardegna

Alghero

«Basta roghi, vogliamo guardie giurate»

di Andrea Massidda
«Basta roghi, vogliamo guardie giurate»

Dopo le fiamme nell’insediamento rom molti abitanti di Fertilia chiedono il controllo dell’area sosta sino allo sgombero

06 settembre 2013
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ALGHERO. Fiamme, caldo soffocante, fumo denso e un'insopportabile puzza di rifuti bruciati. Una scena vista e rivista, nella pineta dell'Arenosu. E che si è puntualmente ripetuta mercoledì scorso all’imbrunire, quando i vigili del fuoco del distaccamento di via Napoli e gli agenti della Forestale sono dovuti intervenire in forze per domare l'ennesimo incendio divampato nel campo nomadi all'ingresso di Fertilia. Trovandosi davanti alla solita discarica a cielo aperto. La stessa che - com’è noto - considerata la situazione di elevata tossicità riscontrata nel suolo, ha portato le istituzioni a emettere l’ordinanza di sgombero che sarà eseguita il prossimo 16 settembre. In quest’ultima occasione, per fortuna, il vento di grecale ha impedito ai fumi nauseanti di invadere come nei precedenti episodi il centro abitato, risparmiando per una volta gli abitanti della borgata l’inalazione di sostanze nocive come plastica, oli, materiale metallico e spazzatura.

Vigilantes. Tuttavia a sentire la comunità giuliana, da anni sull'orlo di una crisi di nervi, la sopportazione sembra ormai totalmente esaurita. Al punto che in tanti chiedono che - almeno in attesa del trasferimento in programma - venga istituita una vigilanza fissa sull’area. A sostenere questa istanza, anche se specifica di parlare soltanto a titolo personale, c’è pure Luciano Solinas, presidente del Comitato di quartiere. «Francamente non se ne può più - si sfoga -, e non lo dico soltanto per tutelare la salute degli abitanti di Fertilia. Basti pensare che proprio mercoledì notte una donna rom con sette figli ha dovuto abbandonare la sua baracca perché il fumo stava intossicando i bambini. Alla riunione del Comitato ho fatto presente la mia posizione: è necessario che sino al momento in cui sarà trasferita l’ultima famiglia la zona venga controllata giorno e notte da guardie giurate o dalla compagnia barracellare, cui andrebbe consegnata una postazione fissa. In questo modo, se si dovessero verificare altri incendi, l’allarme scatterebbe immediatamente».

Sgombero. Solinas tocca naturalmente anche la questione dello sgombero, previsto in teoria tra nove giorni esatti. Ma sono in pochi a credere che l’amministrazione comunale riesca in così poco tempo a trovare una soluzione alternativa per le tante famiglie nomadi che attualmente risiedono nella baraccopoli dell’Arenosu. «Vediamo che cosa succederà - conclude -, per quanto mi riguarda se la comunità rom si trattiene ancora per due o tre mesi non cambia nulla. Ma certi roghi non devono più ripetersi».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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