La Nuova Sardegna

Alghero

Staccò un orecchio al buttafuori, condannato a 5 anni

di Andrea Massidda
Staccò un orecchio al buttafuori, condannato a 5 anni

Alghero, Giovanni Bini tornò in discoteca con una pistola e aggredì il capo della security. Caduta l’accusa di tentato omicidio

21 settembre 2013
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ALGHERO. Non volevano farlo entrare in discoteca e lui per tutta risposta è tornato poco dopo davanti al locale da ballo minacciando l’addetto alla sicurezza con una pistola calibro 22. Carica. Ma prima di essere immobilizzato, disarmato (e malmenato) l’aggressore è riuscito con un morso a staccare un pezzo d’orecchio al buttafuori. Così, ieri mattina, il giudice del tribunale di Sassari Carla Altieri ha condannato il trentasettenne algherese Giovanni Antonio Bini, pregiudicato, a cinque anni e quattro mesi di reclusione per i reati di minaccia aggravata, porto abusivo di un’arma da fuoco e sfregio (illecito ben più grave delle semplici lesioni). Si tratta comunque di una pena dimezzata rispetto a quella richiesta dal pubblico ministero Carlo Scalas, che nei giorni scorsi aveva terminato la sua requisitoria domandando che venissero inflitti all’imputato dieci anni di carcere per tentato omicidio. Accusa caduta perché evidentemente ritenuta infondata dal giudice. «È molto importante che nel corso del processo sia emerso come il mio cliente non avesse la minima intenzione di uccidere», commenta subito dopo la sentenza l’avvocato Elias Vacca, difensore di Bini.

I fatti risalgono alla notte dello scorso 8 luglio, un sabato, quando Bini aveva deciso di andare a ballare al Ruscello. Ma una volta riconosciuto dal personale della discoteca, l’uomo era stato esplicitamente invitato ad andarsene in quanto ospite non gradito. Un’offesa imperdonabile, per lui, che furibondo si era ripresentato poco dopo con intenzioni bellicose e soprattutto puntando contro il petto del buttafuori un revolver di fabbricazione argentina detenuto illecitamente. La ricostruzione giudiziaria ha poi chiarito che l’aggressore volesse “soltanto” generare panico minacciando il rivale, tuttavia per disarmarlo c’è voluto molto sangue freddo e tutta la professionalità del capo del servizio d’ordine. Il quale, dopo essere stato azzannato da Bini, ha trovato persino l’energia di bloccarlo e di cambiargli letteralmente i connotati. Al punto che all’ospedale ci sono finiti entrambi: l’aggressore (piantonato dai carabinieri che lo avevano subito arrestato) con la mascella fratturata. E la vittima per farsi riattaccare il frammento d’orecchio staccato con un morso tremendo durante quella vera e propria scena da far west.

Bini si trova in stato detenzione già da più di due mesi, mentre il responsabile della security, che aveva ricevuto i complimenti del titolare del Ruscello Michele Bozzi, se l’era cavata con una prognosi di venti giorni di cure.

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