La Nuova Sardegna

Alghero

L’insospettabile rieducatore

ALGHERO. L’arresto di Giovanni Pirisi lascia ancora tutti sconcertati. Nessuno, tra gli addetti ai lavori e i colleghi, riesce a credere che lui abbia agito in maniera illecita approfittando della...

23 ottobre 2013
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ALGHERO. L’arresto di Giovanni Pirisi lascia ancora tutti sconcertati. Nessuno, tra gli addetti ai lavori e i colleghi, riesce a credere che lui abbia agito in maniera illecita approfittando della sua posizione di insegnante e di coordinatore di tutti i docenti che operano in carcere. Eppure gli elementi emersi dall’indagine sarebbero compromettenti al punto da giustificare il provvedimento più severo di custodia cautelare: In altre parole Pirisi potrebbe attendere l’esito del processo rinchiuso in una cella, esattamente come tanti suoi allievi conosciuti (e magari recuperati) all’interno del penitenziario.

Persona molto nota in città, vicina politicamente agli ambienti della sinistra, l’insegnante finito ieri in manette è il classico insospettabile, sempre attento alle questioni che riguardano il futuro del Paese. Così davvero chiunque lo conosca

non riesce a credere che si sia infilato in una situazione talmente grave, per di più per soldi. Nel suo profilo Facebook quasi tutti gli interventi postati sono di carattere politico e sociale: si parla del disagio dei pastori sardi, dell’incapacità degli italiani a ribellarsi alle ingiustizie, si citano Sandro Pertini ed Ernesto Che Guevara.

I sindacati della polizia penitenziaria si complimentano con i colleghi per le indagini. «Sono orgoglioso di loro», dice Antonio Cannas, segretario provinciale del Sappe. E Giovanni Viila, segretario regionale della Fns Cisl, commenta: «Sembriamo fessi e invece non sappiamo solo aprire e chiudere le celle: questo risultato positivo è la testimonianza, per chi non ne sia ancora convinto, che il nostro compito va ben oltre». (a.m)

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