La Nuova Sardegna

Alghero

Dimissioni, oggi la consegna delle firme

di Andrea Massidda
Dimissioni, oggi la consegna delle firme

Con l’atto formale terminerà ufficialmente l’era Lubrano. Nel centrosinistra scambio di accuse tra lealisti e “golpisti”

06 novembre 2013
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ALGHERO. Tutti a casa. Con la consegna nelle mani del segretario comunale del documento che raccoglie le firme dei quattordici consiglieri dimissionari, stamattina decadranno ufficialmente l’assemblea civica e la nuova giunta nominata una settimana fa dal sindaco. Un atto formale che, dopo appena sedici mesi dalla vittoria delle elezioni, sancisce ovviamente anche la fine dell’esperienza amministrativa targata Stefano Lubrano. Che questo cosiddetto golpe democratico sia la certificazione di un fallimento e quindi segni un giorno molto triste per la città, nessuno lo nega. Ma anche adesso che i giochi sono fatti, nel centrosinistra continua la guerra intestina fatta di accuse tra lealisti e dimissionari. Con Alguerosa e la dissidente di C’è un’Alghero migliore Natasha Lampis che attraverso un comunicato spiegano le ragioni del loro gesto estremo.

Alguerosa. «Quella di dare le dimissioni - si legge nella nota - non è stata una scelta facile, ma rimanere in Consiglio ci avrebbe reso complici di un ulteriore svilimento del programma, della politica e della qualità dell’azione amministrativa, del quale negli ultimi giorni si sono avute precise avvisaglie. Abbiamo sperato a lungo in una presa di coscienza da parte del sindaco delle difficoltà ad attuare il programma, ma non c’è stato nulla da fare. E allora non restava che ridare ai cittadini la possibilità di esprimersi con il voto».

Lista Lubrano. A parlare per conto della lista civica che porta il nome dell’ormai ex sindaco è il consigliere Mariano Melis. «Quelli che in campagna elettorale hanno strausato la parola cambiamento poi il vero cambiamento non lo hanno voluto - dice -, chi ora ha chiesto scusa alla città lascia ai lavoratori della società In House e ai parcheggiatori un bel regalo».

Pd. Un j’accuse al quale replica Raimondo Cacciotto, del Pd. «Abbiamo fatto di tutto per salvare la coalizione - risponde - ed è molto scorretto dire che si lasciano i lavoratori disperati: se ci sono queste emergenze è solo perché il sindaco non le ha sapute o volute affrontare».

Ceam. Silenzio da parte di Ceam. Anche se sul profilo Facebook dell’associazione qualcuno posta il dipinto di Caravaggio con la testa di Giovanni Battista servita a Salomè. Una metafora che vale più di mille parole.

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