La Nuova Sardegna

Alghero

Gravi ritardi nel preparare la nuova stagione turistica

di Gianni Olandi
Gravi ritardi nel preparare la nuova stagione turistica

Per Macciocu (Federalberghi) si rischia di arrivare impreparati alla Bit di Milano Manca una programmazione nei collegamenti, soprattutto dei voli charter

18 dicembre 2013
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ALGHERO. «Rischiamo di andare alla Borsa internazionale del Turismo di Milano in ordine sparso, con una programmazione ancora non definita soprattutto sul fronte dei collegamenti aerei e di quelli charter in particolare». Lo sostiene Giorgio Macciocu, presidente di Federalberghi Sardegna, a poco più di un mese dall'appuntamento fieristico milanese che si terrà a febbraio. «Alla vigilia della Bit – aggiunge Macciocu – riceviamo diverse segnalazioni da parte dei tour operator internazionali che riferiscono della assoluta mancanza di promozione mirata per le destinazioni della Sardegna». Il comparto charter ha rappresentato la svolta nell'isola per quanto riguarda il turismo alberghiero. A fruirne in modo particolare è stata la Riviera del Corallo con i consistenti arrivi inglesi dagli anni Sessanta in poi fino al turismo nordico di oggi.

Va anche detto che l'ingresso sui cieli d'Europa del fenomeno low cost ha condizionato fortemente il settore charter. «Dobbiamo smetterla di unire le due cose: i voli low cost sono trasporto aereo, niente hanno a che fare con il turismo tradizionale e tantomeno con quello dei collegamenti charter. È vero che portano consistenti flussi di traffico internazionale che per noi rappresentano un importante riferimento turistico, ma nell’organizzazione dell'industria delle vacanze non svolgono alcun ruolo di tipo operativo, a differenza invece dei voli charter che per il nostro settore rappresentano un elemento determinante per l'occupazione dei posti letto e la fruibilità dei servizi collegati». Il presidente di Federalberghi Sardegna precisa ancora : «Per evitare fraintendimenti va detto che è del tutto legittimo che i collegamenti low cost vengano supportati da interventi pubblici istituzionali, dal loro arrivo hanno rappresentato una svolta epocale nel trasporto aereo, aprendo “finestre” in tutta Europa che prima, per via dei costi, non erano raggiungibili. La domanda che ci facciamo e perché non vengano adottate incentivazioni anche per i voli charter. Nella stagione 2013 abbiamo potuto ottenere un recupero delle presenze grazie alla politica tariffaria al ribasso praticata dalle aziende alberghiere – conclude Macciocu – ma questo tipo di rinuncia non può essere codificata mettendo a rischio centinaia di imprese ricettive».

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