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Ennesima violenza sugli animali? Era un cane annegato

Ennesima violenza sugli animali? Era un cane annegato

ALGHERO. L’amore per gli animali e la loro difesa, soprattutto da parte delle associazioni ambientaliste, nasce da una sensibilità indubbiamente apprezzabile e legittima. Il loro impegno assiduo,...

09 gennaio 2014
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ALGHERO. L’amore per gli animali e la loro difesa, soprattutto da parte delle associazioni ambientaliste, nasce da una sensibilità indubbiamente apprezzabile e legittima.

Il loro impegno assiduo, in assoluto regime di volontariato, contribuisce non poco a diffondere un sentimento di amore e protezione che fa onore. Ma a volte succede che il troppo amore condizioni in modo vistoso valutazioni e finiscano per distorcere la realtà. È il caso del cagnetto trovato morto sull’arenile antistante il Palazzo dei Congressi di Maria Pia. In poche ore, soprattutto sul web, si è costruita una storia truce, fatta di violenze, colpi di arpione, il cagnetto sarebbe stato addirittura cosparso di benzina e dato alle fiamme.

C'è stata perfino una caccia ai presunti colpevoli della presunta violenza sull’animale. Legittime e comprensibili reazioni di sdegno che hanno invaso la rete, ma che partono da un presupposto sbagliato.

La carcassa dell'animale trovata sull'arenile è stata spiaggiata nei giorni scorsi dopo le mareggiate che hanno investito la costa algherese. L'animale è probabilmente caduto in mare chissà dove, ed è annegato, aveva il ventre gonfio d'acqua, e le ferite che ha sul corpo potrebbero essere state provocate dall'urto contro gli scogli prima di essere trasportato sulla spiaggia di Maria Pia. Gli agenti della polizia municipale hanno depositato in Procura una relazione. I segni sulla carne, le chiazze senza pelo non sarebbero attribuibili a sevizie o a ustioni, ma più probabilmente alla lunga permanenza della carcassa in acqua. Quanto all’arpione trovato conficcato nella pelle dell’animale potrebbe essere stato utilizzato per afferrare la carcassa e tirarla a riva. (g.o.)

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