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Alghero

Mare dispettoso: l’erosione c’è solo nelle belle spiagge

Mare dispettoso: l’erosione c’è solo nelle belle spiagge

ALGHERO. Luci e ombre sullo stato di salute litorale di Alghero. Questo almeno quanto si deduce da una ricerca scientifica, recentemente pubblicata, da un gruppo di ricerca dell'Università degli...

10 gennaio 2014
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ALGHERO. Luci e ombre sullo stato di salute litorale di Alghero. Questo almeno quanto si deduce da una ricerca scientifica, recentemente pubblicata, da un gruppo di ricerca dell'Università degli Studi di Sassari guidato dal sedimentologo e geologo marino Vincenzo Pascucci sulla rivista “Ocean & Coastal Management”. Nel lavoro, eseguito dall'equipe del professor Pascucci, si analizza il tasso di variazione dell'estensione del litorale algherese da San Giovanni fino a Fertilia in un periodo storico che va dal 1977 al 2009. Anni durante i quali la dinamica del litorale di Alghero è stata sensibilmente modificata dalla realizzazione delle barriere davanti alla spiaggia di San Giovanni e dai vari ampliamenti del porto. Dall'analisi di oltre trent'anni di dati, si ricavano delle conclusioni per certi versi piuttosto grigie, ma che se si vogliono leggere con il principio del " bicchiere mezzo pieno" potrebbero rivelare che ancora non tutto è perduto. In buona sostanza la sintesi è la seguente: analizzando l'intero litorale il bilancio complessivo in termini di erosione della spiaggia è negativo. Ossia sommando le zone in erosione con quelle in accrescimento il tasso è positivo in favore dell'aumento areale della spiaggia. Peccato però che a questo apparente dato positivo si affianchi la triste constatazione che i tratti più belli e di valore della spiaggia del golfo di Alghero siano tutti in sensibile regressione come, tanto per citarne due, la zona verso Fertilia e la zona più frequentata e di valore balneare e turistico ossia quella delle dune di Maria Pia. In queste due zone il livello di arretramento è pari ad un metro l'anno, con punte di oltre un metro davanti all'Ospedale Marino. Discorso diametralmente opposto invece, se si analizza la porzione più meridionale del lido di San Giovanni che è invece in accrescimento di quasi tre metri l'anno. Peccato però che il lido di San Giovanni sia attualmente il sito di stoccaggio della Posidonia oceanica e anche una zona interdetta alla balneazione in quanto attigua al vecchio canalone di San Giovanni ed al porto. Complessivamente dunque, il risultato è che il tasso di erosione sui cinque km circa di spiaggia è ancora gestibile tuttavia, di questa superficie il 60% è in erosione; ossia metà del litorale maggiormente sfruttato è in erosione.

Sergio Ortu

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