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Immobili della Regione, un patrimonio inutilizzato

Immobili della Regione, un patrimonio inutilizzato

ALGHERO. Il prossimo mese di aprile ssegnerà il sesto anno da quando gli immobili demaniali della borgata di Fertilia sono passati al patrimonio della Regione Sardegna. Un fatto storico e un...

04 febbraio 2014
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ALGHERO. Il prossimo mese di aprile ssegnerà il sesto anno da quando gli immobili demaniali della borgata di Fertilia sono passati al patrimonio della Regione Sardegna. Un fatto storico e un risultato della giunta Soru che ha aveva fatto sperare che quello straordinario patrimonio immobiliare storico, potesse essere recuperato e tornasse ad essere produttivo. Amara delusione per gli abitanti di Fertilia, circa duemila residenti, stregati dal meraviglioso progetto di rilancio della borgata finanziato nell'ormai lontano 2008 con due milioni di euro, e ora delusi per un immobilismo burocratico-amministrativo decisamente alienante.

Nulla o quasi infatti, è cambiato in questi sei anni anche se qualcosa, per la verità, si è mosso nella sistemazione delle vertenze sulle case di civile abitazione e gli immobili commerciali sotto i portici, quasi tutti ormai assegnati mentre è tutto bloccato per il recupero degli edifici storici di pregio come l'ex cine-teatro. «All'immobilismo statale si è sostituito quello regionale – continuano a commentare gli anziani sotto i portici – e nel frattempo gli edifici inesorabilmente degradano». È facile fare un calcolo degli immobili pubblici che sono chiusi e abbandonati e da dove si potrebbe produrre molta economia e naturalmente posti di lavoro. Basta fare il giro del centro storico e quindi delle quattro vie Pola, Fiume, Lungomare Rovigno per deprimersi e pensare a quanti giovani sono a spasso e quanti imprenditori attendono di poter investire per far ripartire l'economia. In un solo isolato ci sono locali commerciali che un tempo ospitavano negozi e bar, poi ancora una grande struttura alberghiera, un cine-teatro e infine il palazzo Doria. Luoghi che si affacciano sul mare e che rappresentano un monumento al degrado incomprensibile anche ai turisti che in estate affollano Fertilia. L'ultimo immobile che si è aggiunto alla lunga lista è lo storico albergo Bellavista. Una struttura che dava lavoro almeno a una quindicina di persone e abbandonato dai precedenti gestori per la mole di interventi necessari per mantenerla in esercizio e la totale incertezza sulla proprietà oggi regionale. Eppure a Fertilia c’è tanta gente che spera di vedere la borgata come un tempo, con i portici illuminati dalle insegne dei negozi e tanta gente a passeggio. Ma forse è solo una cartolina sbiadita di altri tempi. «Certo è che anche questa volta ad essere inadempiente e inconcludente è la nostra classe politica – concludono alcuni signori seduti su panchina della rotonda San Marco – : le basi per creare sviluppo ci sono e anche le risorse sono state stanziate, ma la macchina pubblica è sempre più deludente e i nostri giovani costretti a emigrare».

Sergio Ortu

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