La Nuova Sardegna

Alghero

Barriere pericolanti, Camboni: il Comune non vuole aiuto

di Nadia Cossu
Barriere pericolanti, Camboni: il Comune non vuole aiuto

L’ideatore della colletta cittadina per sostituire le ringhiere «Siamo almeno serviti a scuotere la coscienza dei politici»

09 aprile 2014
2 MINUTI DI LETTURA





ALGHERO. «Evidentemente siamo almeno serviti a scuotere la coscienza dei politici». Era stato il primo a muoversi dopo la tragedia dei bastioni: Isio Camboni, costruttore algherese, aveva lanciato l’idea di sostituire le ringhiere pericolanti attraverso una colletta che avrebbe dovuto coinvolgere privati, imprenditori, società, chiunque volesse partecipare a questa sorta di “adozione” delle barriere. Aveva anche quantificato la spesa, dopo aver chiesto i preventivi necessari: 150mila euro. Dall’idea è anche passato ai fatti: ha incontrato il commissario Antonello Scano per illustrare l’iniziativa e quest’ultimo ha apprezzato e suggerito la costituzione di un comitato per la raccolta dei fondi. Cosa che è stata fatta con la nascita del gruppo Orgoglio algherese. Ieri avrebbero dovuto anche ufficializzare l’apertura di un conto corrente con un notaio nominato come garante. «Ma a quanto pare – ha spiegato Camboni dopo gli ultimi “silenzi” dal palazzo di Sant’Anna – l’amministrazione preferisce non avere aiuti di questo tipo. Hanno detto che i soldi arriveranno quanto prima, che è stata messa in moto la macchina comunale con progettazioni, richiesta di preventivi e quanto altro».

Nessun riferimento – ed è questo che lamenta l’imprenditore che ha anche scritto una lettera a Scano – è stato fatto dagli amministratori (nemmeno durante la visita del sottosegretario Francesca Barracciu) all’eventualità che anche i cittadini diventassero protagonisti della messa in sicurezza dei bastioni. «Abbiamo provato, con la costituzione del comitato Orgoglio algherese ad attivare una sensibilità che non avevamo dubbi esistesse. Siamo stati contattati da due banche, dalla più grossa società presente sul territorio, da un’associazione di volontariato e da tanti cittadini che si sono detti pronti a una partecipazione attiva». Ma tutto, inevitabilmente, ora si ferma. La Barracciu ha infatti spiegato che serviranno 400mila euro per la sostituzione delle barriere, una parte la metterà a disposizione il Comune, ciò che manca dovrebbe invece arrivare dagli uffici regionali. E ha anche preso l’impegno, il sottosegretario: «Entro maggio sarà tutto sistemato».

«La soddisfazione, anche se è cosa misera – aggiunge il costruttore – è che dopo la nostra iniziativa si è attivato il mondo politico, quasi offeso. Certo è che non saremo noi a far mettere ai cittadini algheresi mano al portafogli. Sono già abbastanza tribolati, ma comunque sempre orgogliosi e fieri. Abbiamo trovato sensibilità da parte del commissario che ringraziamo, con la speranza che i tempi della realizzazione delle opere siano celeri, così da rimettere in ordine e in sicurezza il nostro belvedere naturale su Capo Caccia».

In Primo Piano
Elezioni comunali 

Ad Alghero prove in corso di campo larghissimo, ma i pentastellati frenano

Le nostre iniziative