La Nuova Sardegna

ALGHERO. La miglior difesa è l’attacco. Assediata dai sospetti che il mare di Alghero sia inquinato da una rete fognaria simile a un colabrodo, Abbanoa esce dall’angolo in cui l’hanno cacciata le polemiche dell’ultimo mese, da quando il sindaco Mario Bruno ha emesso la prima ordinanza per vietare la balneazione a San Giovanni. Lo fa con tempismo straordinario, il giorno dopo il provvedimento che estende il divieto sino a Mariposa e fa sapere che «negli impianti fognari di Alghero non c’è alcun malfunzionamento».

Ieri i tecnici della società hanno controllato le reti fognarie cittadine, ma non è emerso nulla che legittimi il collegamento tra inquinamento e stato della rete fognaria. «Anzi, è stata riscontrata una condizione ottimale dei collettori fognari», è la versione della società idrica.

Mentre Abbanoa smette di incassare i colpi inferti da un’opinione pubblica che della vicenda si è fatta un’idea precisa, il Comune di Alghero continua a pressare su ogni fronte.

La sensazione è che al momento si possa solo aspettare.

Ma pur di non restare a braccia conserte il sindaco e gli assessori hanno allestito e capeggiato la task force per il controllo del funzionamento dei vasconi di raccolta, installati da alcuni anni, mai entrati in funzione e mai presi in carico da Abbanoa.

La speranza è che possano contribuire al miglior funzionamento della rete.

Intanto, questa mattina, alle 11 a Sant'Anna il sindaco Mario Bruno con gli assessori e i dirigenti competenti incontrerà gli operatori balneari e gli imprenditori turistici di San Giovanni e del lido per aggiornare sulla situazione e sulle misure adottate per fronteggiare le criticità riscontrate sul versante ambientale, con l'obbiettivo d'individuare le soluzioni immediate per il ripristino delle normali condizioni delle acque di balneazione.

All’incontro saranno presenti i rappresentanti di Abbanoa.