La Nuova Sardegna

Alghero

Pensionata trovata morta perizia sull’auto del nipote

di Nadia Cossu
Pensionata trovata morta perizia sull’auto del nipote

Un’entomologa e i Ris chiariranno se il corpo è stato spostato dopo il delitto Accertamenti disposti dalla Procura. Il parente della vittima l’unico indagato

06 ottobre 2021
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ALGHERO. Gli inquirenti si affidano alle perizie “tecniche” per avere risposte che potrebbero rivelarsi determinanti – o comunque fornire un supporto importante – nell’inchiesta per l’omicidio di Antonietta Canu. Il corpo della 71enne di Alghero era stato trovato il 4 settembre – a distanza di poco meno di due mesi dalla scomparsa della donna – in stato avanzato di decomposizione, dentro un cespuglio di lentisco vicino alla sua casa di Maristella. Per quella morte, che in una fase iniziale aveva fatto optare per l’ipotesi del suicidio, è stato in seguito indagato per omicidio volontario il nipote della vittima: Antonio Cataldi, di 34 anni. Il suo racconto, infatti, non aveva mai convinto fino in fondo i carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Alghero.

Sabato mattina il sostituto procuratore Enrica Angioni, titolare dell’inchiesta, ha affidato l’incarico a un’entomologa. L’entomologia forense studia i cicli vitali di quegli insetti che, sviluppandosi sui resti umani in decomposizione, possono essere utili a determinare la data e le cause della morte di una persona. Nel caso specifico la Procura ha interesse a sapere se sia plausibile che il corpo di Antonietta Canu sia stato portato in quel cespuglio in un secondo momento o se invece si trovasse lì fin dal giorno della sua scomparsa, il 13 luglio (la denuncia era stata presentata dopo circa una settimana che la donna non dava più sue notizie).

Un incarico è stato affidato anche ai Ris di Cagliari che avranno invece il compito di analizzare la macchina di Cataldi per verificare la presenza di tracce ematiche (o di altro tipo) riconducibili alla vittima. L’ispezione interesserà l’intero abitacolo ma si concentrerà prevalentemente sul bagagliaio. Qui, infatti, potrebbe esser stato adagiato il cadavere prima di essere abbandonato a Maristella. Sempre restando nell’ambito delle ipotesi accusatorie secondo le quali la pensionata potrebbe esser stata uccisa in un luogo diverso.

La svolta improvvisa nel giallo per la morte di Antonietta Canu era arrivata a metà settembre. Cataldi, difeso dall’avvocato Nicola Satta, era stato interrogato dai carabinieri di Alghero subito il ritrovamento del corpo della zia (i due vivevano nella stessa casa). La sua ricostruzione delle prime fasi della scomparsa della 71enne aveva lasciato molti dubbi e instillato il sospetto che potesse essere stato lui a uccidere la donna.

Bisognerà attendere almeno un mese per conoscere l’esito degli accertamenti disposti dalla Procura (compresa la perizia medico legale) e per capire quindi come sia morta la donna e se sia stata uccisa in un posto diverso da quello del ritrovamento. Una sorella della vittima, intanto, si è rivolta all’avvocato Elias Vacca per essere rappresentata come parte civile in un eventuale procedimento a carico dell’indagato.

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