La Nuova Sardegna

Cagliari

Statutaria, un decalogo per il Sì

Alfredo Franchin

È sceso in campo ieri il Comitato favorevole alla legge che cambia l’assetto della Regione. «Il collegamento tra referendum, Soru e il Pd è pretestuoso»

25 settembre 2007
2 MINUTI DI LETTURA





CAGLIARI. Due giorni dopo la festa organizzata dai sostenitori del No alla Statutaria, ieri si è presentato il Comitato per il Sì. Ed è stato illustrato un decalogo, tutte le ragioni per salvaguardare la legge approvata dal Consiglio regionale. Il Comitato si chiama «Statutaria Sì»: per ora ha prodotto un libretto e presto attiverà un sito internet. Il comitato si è costituito attorno ad alcuni professori universitari, fra cui l’archeologo Giovanni Lilliu e Cristina Lavinio.

 Secondo i promotori dell’iniziativa si tratta di «una battaglia per la conoscenza dei contenuti della legge regionale e, secondo il costituzionalista Gianmario Demuro, scrive migliori regole per garantire la democrazia». Fra le ragioni del Sì, l’elezione diretta del presidente della Regione, la definizione delle competenze di ciascun organo istituzionale, il riequilibrio fra il potere della giunta e quello del Consiglio, il divieto di potersi candidare per un terzo mandato, la riduzione del numero degli assessorati, la previsione delle quote rosa e dei casi di ineleggibilità e incompatibilità alla carica di presidente della Regione, Assessori e Consiglieri, il coinvolgimento degli enti locali, la disciplina del conflitto di interessi e dell’esercizio del diritto di iniziativa legislativa popolare con le tre forme di referendum.

 Una legge perfettibile, ma finora si sono sentite «formule ad effetto dettate esclusivamente dalla comunicazione politica, ha detto il docente di diritto costituzionale Pietro Ciarl, anche lo stesso collegamento tra referendum per la statutaria e elezione a segretario regionale del partito democratico rende le istituzioni oggetto di contesa politica». Secondo i promotori del comitato «Statutaria Sì» il mancato raggiungimento del quorum non inficierà l’entrata in vigore della legge.

 «Questo Paese non va bene», afferma Ciarlo, «perché le istituzioni sono diventate oggetto della contesa politica. Così il collegamento Soru-Partito democratico è pretestuoso perché sono due cose distinte: personalmente sono a favore della legge statutaria e invece preferisco altre candidature per il Pd».
 Per il Comitato per il Sì alla Statutaria il problema del quorum non si pone: «È necessario, lo prevede la legge regionale». Critiche immotivate, dicono, quelle di chi si oppone: «Dicono che non è previsto nella legge il difensore civico. Meno male: non ho mai conosciuto un cittadino che ha risolto un problema col difensore civico. Ecco anche questi sono i costi della politica ma questa legge mira alle cose vere»!
In Primo Piano
La nota

Sanità, l’assessore richiama le Asl: «Tutte le nomine sono bloccate»

Le nostre iniziative