La Nuova Sardegna

Cagliari

«Sappiamo chi sono gli incendiari»

Alessandra Sallemi
«Sappiamo chi sono gli incendiari»

Il Corpo forestale invia alle Procure i rapporti con tutti i nomi

28 luglio 2009
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CAGLIARI. Una settimana dopo i roghi che hanno ucciso due persone e devastato 18 mila ettari di boschi e macchia, i piromani hanno nomi, volti e mestieri.
Ieri, di mattina e di pomeriggio fino a tarda sera, gli operatori del Corpo forestale, lo staff dell’assessore all’Ambiente, lo stesso assessore Giorgio Oppi, un rappresentante della presidenza della giunta regionale (Giandomenico Sabiu) hanno lavorato a oltranza per fare il punto dell’intera questione incendi. Dalla quantità di terreni percorsi dal fuoco alla lista nera dei presunti responsabili, ieri, tra viale Trento, sede della giunta, e via Biasi, ufficio del Corpo forestale regionale, si è trattato di tutto senza sosta. Impossibile ricevere conferme ufficiali, ma dagli incontri, che hanno avuto anche momenti di sospensione per acquisire gli atti via via necessari, è venuto fuori un elenco di nomi di persone e di enti che hanno provocato il 70 per cento dei roghi dolosi e quel comunque inquietante 30 per cento di fuochi, «soltanto» colposi, sì, ma devastanti. Fra i più gravi ci sarebbero proprio gli incendi scaturiti dalle linee elettriche di alta e di bassa tensione, dalle scintille di apparecchiature per l'agricoltura e perfino per il giardinaggio. In qualche caso la lista dei nomi delle persone sospettate è uno spot a favore della prevenzione che davvero non è mai abbastanza.

Tecnicamente, gli agenti del nucleo di polizia giudiziaria del Corpo forestale diretto da poche settimane da Delfo Poddighe, già dirigente dell’ispettorato di Tempio Pausania, hanno stilato le comunicazioni di notizie di reato che sono state inoltrate all’autorità giudiziaria: di Sassari, di Tempio, di Oristano e di Cagliari. A quasi tutti gli incendi è stato attribuito uno o più responsabili. Il riserbo dei partecipanti agli incontri per tutta la giornata di ieri si spiega con due argomenti: il primo è che il lavoro di indagine non è ancora concluso, il secondo (ovvio) che si vuole informare prima la magistratura delle prove rintracciate in una settimana di lavoro notte e giorno da parte degli agenti di polizia giudiziaria del Corpo forestale.

È forse la celerità dell’indagine uno degli elementi di novità: gli autori di vari incendi, anche gravi, in passato sono stati trovati, ma con ricerche durate nel tempo. E questo è dovuto agli strumenti tecnologici di cui è stata disseminata la Sardegna. Sull’identità delle persone segnalate dal Corpo forestale non trapelano nomi né luoghi di provenienza: si sa soltanto che anche in questo c’è qualche elemento di novità rispetto al passato. Ancora pochi dei roghi del 23 e 24 luglio sono senza autore, ma il lavoro convogliato in un database consegnato ieri all’incontro, presente l’assessore, cresce di giorno in giorno ed entro la settimana dovrebbe diventare completo di tutte le segnalazioni. Dunque chi ha seminato morte e distruzione da un capo all’altro dell’isola? Piccoli imprenditori con interessi in campo immobiliare e allevatori da una parte, poi ancora allevatori e la cattiva gestione di enti e società dall’altra. Il profilo degli interessi immobiliari è nitido e anche questo è un inedito: in passato si è vissuto più di sospetti sul tema piuttosto che delle certezze contenute nell’attentamente visionato database.
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