La Nuova Sardegna

Cagliari

Maxipale eoliche, Trevi Energy ritira il progetto per il Golfo degli Angeli

Maxipale eoliche, Trevi Energy ritira il progetto per il Golfo degli Angeli

Sfuma la costruzione di impianti off shore: annuncio di Cappellacci dopo un incontro con l'azienda

16 marzo 2010
2 MINUTI DI LETTURA





CAGLIARI. Tutto come previsto, o quasi: gli «sviluppatori» di eolico cominciano a tirare i remi in barca. La Trevi Energy rinuncia al progetto per la costruzione di impianti off-shore nel Golfo degli Angeli. Lo rende noto il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, dopo un incontro con i vertici dell’azienda, che hanno spiegato «di aver sempre operato nel rispetto delle normative vigenti». L’idea aveva comunque provocato reazioni negative. Sia per la posizione dove s’ipotizzava di collocare le maxipale sia per le loro colossali dimensioni (130 metri di altezza).

Il governatore aggiunge che i dirigenti della società hanno preso atto delle decisioni assunte venerdì scorso dalla giunta. L’esecutivo di centrodestra, in quell’occasione, aveva infatti approvato tre delibere. Con i provvedimenti si ribadiva innanzitutto un fermo e definitivo «no» alla realizzazione lungo tutte le coste dell’isola di piattaforme marine alimentate dal vento. E poi si affidavano alla stessa Regione, attraverso una società costituita ad hoc, la Sardegna Energia, la possibilità di costruire e di gestire in maniera diretta i futuri parchi eolici.

Conseguente, quindi, la riduzione immediata degli spazi di manovra per le maggiori società internazionali nel settore delle fonti rinnovabili e per gli operatori privati italiani. Con buona pace per la montagna d’ingenti contributi pubblici che gli uni e gli altri pensavano di drenare dallo Stato italiano e dalla Unione europea.
Apprezzamento per la decisione presa dalla Trevi è stata espressa dal presidente Cappellacci. Che ha ringraziato i dirigenti della società «per la sensibilità dimostrata» e «per aver compreso le motivazioni della Regione». «È un’attenzione che una grande azienda - ha concluso il governatore - deve sempre avere per le comunità locali».

Proprio nella conferenza stampa per la presentazione delle nuove linee-guida in campo energetico, qualche giorno fa, Cappellacci aveva messo in chiaro un preciso aspetto: «Ringrazio quegli imprenditori che volevano investire, ma pensiamo di fare da soli. I progetti potranno essere realizzati nelle aree industriali e retroindustriali, rispettando così l’ambiente, il paesaggio, le ricchezze della nostra terra. E, per quanto poi riguarda la Trevi, la condizione di un incontro congiunto è che si parli di un preliminare atto di rinuncia al progetto». Detto e fatto, quindi. «D’altra parte, stando al programma presentato a suo tempo dalla Trevi, l’impianto insisteva su un banco di posidonia, una pianta tutelata da specifiche norme comunitarie - non si è stancato di ripetere l’assessore all’Urbanistica, Gabriele Asunis - Avrebbe infine creato difficoltà alle navi e al sorvolo di aerei ed elicotteri. Negli ultimi mesi, contro questa e ipotesi d’insediamenti simili lungo le coste, si erano pronunciati il deputato del Pdl Mauro Pili e numerosi ecologisti sardi.
La classifica

Parlamentari “assenteisti”, nella top 15 ci sono i sardi Meloni, Licheri e Cappellacci

di Salvatore Santoni
Le nostre iniziative