La Nuova Sardegna

Cagliari

Referendum, il debutto di Montezemolo

di Filippo Peretti
Referendum, il debutto di Montezemolo

Prima uscita pubblica nell’isola dell’associazione ItaliaFutura. Il tribunale decide lunedì sul ricorso delle Province

28 aprile 2012
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CAGLIARI. Si vota fra nove giorni ma ancora non si sa per quanti referendum: se per dieci o per sei. Ieri c’è stata l’udienza in tribunale sul ricorso e la richiesta di sospensiva delle Province, ma il giudice non si pronuncerà prima di lunedì. Quella di ieri è stata anche un’intensa giornata politica perché sono scesi in campo due soggetti che, con obiettivi e metodi diversi, vogliono scompaginare il panorama politico: l’associazione Italia Futura di Luca Cordero di Montezemolo e il movimento Cinquestelle di Beppe Grillo.

L’udienza in tribunale. L’Ups (Unione Province sarde) ha presentato ricorso sui quattro quesiti abrogativi che puntano ad abolire le nuove Province di Olbia-Tempio, Ogliastra, Medio Campidano e Carbonia-Iglesias, considerandoli illegittimi per mancanza di una norma di riferimento e quindi in contrasto con la Costituzione e con lo Statuto sardo. Per evitare che il 6 maggio i sardi votino per referendum che potrebbero poi essere annullati, l’Ups ha anche chiesto la sospensiva cautelare. Le ragioni delle Province sono state sostrenute, davanti al giudice Maria Teresa Spano, dall’avvocato Marcello Cecchetti. Subito dopo si sono costituiti anche i legali della Regione, Mattia Pani e Tiziana Ledda, e quelli del movimento referendario, compreso il movimento La Base fondato da Efisio Arbau. Il giudice si è riservato di decidere tra lunedì e mercoledì: comunicherà la decisione ai legali con un messaggio di posta elettronica certificata. Ieri sia i rappresentanti delle Province sia quelli dei promotori dei referendum sembravano fiduciosi.

I dieci «sì» di Italia Futura. Álla presenza dei dirigenti nazionali Alberto Stancanelli e Simone Perrillo, ieri pomeriggio al T.Hotel c’è stato il debutto politico in Sardegna dell’associazione Italia Futura fondata da Luca Cordero di Montezemolo. La prima uscita pubblica è stata dedicata all’adesione ai referendum. E’ stato Stancanelli a spiegare le ragioni del «sì» all’abrogazione delle Province regionali, al referendum consultivo per l’abolizione anche di quelle storiche di Cagliari, Sassari, Nuoro e Oristano, ai quesiti consultivi sull’assemblea costituente per lo Statuto, all’elezione diretta del presidente della Regione dopo le primarie, al taglio dei consiglieri regionali, all’abolizione dei consigli di amministrazione di enti e agenzie regionali. E, infine, a quello abrogativo delle indennità dei consiglieri regionali. Stancanelli e Perrillo hanno detto che i referendum «liberano le energie per le riforme e cambiare la politica». Piena sintonia con l’idea di Montezemolo. I cui rappresentanti (i coordinatori regionali sono Gigi Picciau e Maurizio Onorato) hanno preso le distanze dall’antipolitica di Grillo e dal populismo demagogico: «Serve concretezza».

Presenti i Riformatori. All’appuntamento di If hanno assistito il leader dei Riformatori Massimo Fantola e il consigliere regionale Franco Meloni. Non sono intervenuti e non si sono sbilanciati su rapporti futuri, Soddisfatti, però, dell’adesione all’iniziativa referendaria.

Attese anche a sinistra. Al tavolo di If c’era il sindaco di Sarule, Antonio Gaia, del Pd. Tra i democratici è aperto il confronto sul dialogo con Montezemolo. Ha parlato anche l’imprenditore Antonio Sardu (ex Legacoop e consigliere Pci), che ha detto: «Serve aria nuova soprattutto nell’isola».

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