La Nuova Sardegna

Cagliari

Referendum, la Corte d’Appello convalida i risultati in Sardegna

Referendum, la Corte d’Appello convalida i risultati in Sardegna

E’ corsa contro il tempo per evitare il caos. Cappellacci ha cinque giorni di tempo per firmare il decreto di abrogazione delle quattro nuove “ex” province

22 maggio 2012
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CAGLIARI. La Corte d’Appello di Cagliari ha convalidato i risultati dei referendum svoltisi in Sardegna il 6 maggio scorso fra i quali quelli abrogativi delle 4 nuove Province di Carbonia-Iglesias, Medio Campidano, Olbia-Tempio e Ogliastra. Ora il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, ha cinque giorni di tempo per firmare il decreto che abroga i quattro enti. Ma nel frattempo, è corsa contro il tempo per trovare la strada che porti la Regione fuori dal vuoto normativo creato con i referendum. Per evitare un caos amministrativo nella gestione della cosa pubblica, con ricadute anche sui dipendenti delle Province, è al lavoro da ieri la Commissione Autonomia del Consiglio regionale, presieduta dal sardista Paolo Maninchedda, che ha cominciato l’istruttoria della legge che dovrà dettare tempi e modi per traghettare il sistema degli enti locali in Sardegna sino al riordino. Questa mattina è prevista anche la Conferenza dei Capigruppo del Consiglio che dovrà decidere sui tempi della norma transitoria. Per ora emergono alcune posizioni differenti tra chi punta a un termine breve (2-3 mesi al massimo) per ridefinire compiti e funzioni degli organismi di secondo livello, riprogettando tutto in fretta, e chi propone di dare subito una prima risposta ai cittadini che hanno abrogato le quattro nuove Province, stabilendo poi un tempo più lungo per metter mano in modo adeguato al trasferimento di funzioni, servizi e personale. In ogni caso secondo le indicazioni emerse finora la Commissione regionale dovrebbe varare un emendamento condiviso da tutti gli schieramenti per mantenere lo statu quo, prorogando di fatto gli effetti abrogativi del voto referendario. Tutte le Province, in questa fase transitoria, resterebbero quindi in vita, in attesa del varo della legge completa di riordino degli enti. Il lavoro della Commissione dovrà concludersi a metà settimana per poi passare il provvedimento all’approvazione dell’Aula. Senza una norma-ponte l’esito del voto dovrà fare il suo corso con una scadenza precisa: il 26 maggio è il termine per la pubblicazione sul Bollettino Ufficiale del decreto del Governatore che dovrà sancire la cancellazione.

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