La Nuova Sardegna

Cagliari

Province: senza la legge, Regione a rischio commissariamento

Province: senza la legge, Regione a rischio commissariamento

L’abrogazione delle nuove 4 Province ha effetti anche sulle “storiche” e senza un intervento legislativo di attuazione, si potrebbe arrivare al commissariamento della Regione e, quindi, allo scioglimento anticipato del Consiglio regionale

23 maggio 2012
2 MINUTI DI LETTURA





CAGLIARI. L’abrogazione delle nuove quattro province in seguito al referendum del 6 maggio ha effetti anche sulle «storiche» in quanto incide sul territorio e sulla popolazione. È quindi necessario un nuovo intervento legislativo per non cadere «in una grave violazione della Costituzione e dello Statuto» che potrebbe portare al commissariamento della Regione e, quindi, al conseguente scioglimento anticipato del Consiglio regionale. È quanto affermano i quattro giuristi incaricati dal presidente dell’assemblea sarda di redigere un parere sugli effetti dei referendum abrogativi della province in Sardegna. Dopo aver escluso la possibilità di una «reviviscenza» delle norme precedenti rispetto a quelle abrogate, sottolineato l’immediata «inattività giuridica» della nuove province e ritenuto «non possibile» nominare commissari per gli affari correnti, i giuristi consigliano l’approvazione di una nuova legge regionale che riempia il vuoto normativo creato dai risultati della consultazione popolare. Serve una normativa che disciplini «la fase transitoria». I tecnici affermano che «in occasione della disciplina del nuovo assetto provinciale» il legislatore dovrà valutare «se introdurre una nuova disciplina generale relativa all’istituzione, modificazione e soppressione degli enti intermedi» e «attraverso quale modalità procedere alla consultazione, costituzionalmente obbligatoria, dei comuni e delle popolazioni interessate».

Secondo i giuristi, nel merito, la legge regionale potrebbe valutare diverse soluzioni. In primo luogo viene prevista la possibilità, per un periodo limitato, del «livello provinciale» costituito dalla province di Cagliari, Nuoro e Sassari sulle quali «far confluire tutti i rapporti delle province soppresse». La legge potrebbe anche disporre la «temporanea ultra-attivita» degli organi provinciali esistenti «limitatamente all’esercizio dell’ordinaria amministrazione». Si potrebbe, inoltre, «procedere con legge regionale» all’attuazione delle norme statali che prevedono «una profonda revisione degli organi delle province, il cui consiglio non più eletto direttamente sarebbe costituito da non più di dieci componenti tra i quali verrebbe eletto il presidente, e un’altrettante profonda revisione delle attribuzioni funzionali». Con questa soluzione, secondo i giuristi, «lo spinoso problema delle delimitazioni territoriali appare meno complesso» in quanto «si può ritenere che la riforma strutturale e funzionale degli enti sia indirizzata un senso conforme ai quesiti referendari».

In Primo Piano
La polemica

Pro vita e aborto, nell’isola è allarme per le nuove norme

di Andrea Sin
Le nostre iniziative