La Nuova Sardegna

Cagliari

La piazza dice no ai superstipendi dei consiglieri

di Alfredo Franchini
La piazza dice no ai superstipendi dei consiglieri

Manifestazione davanti al Consiglio. Pd e Sel si difendono: «Tremila euro in meno, è il taglio più consistente della storia» - VIDEO

17 giugno 2012
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CAGLIARI. La cosa più grave, alla fine, è che il Consiglio regionale, nel blitz notturno, non sapesse che cosa era stato approvato esattamente. Se fosse stata tagliata l’indennità di carica di tutti in consiglieri e se i parametri fossero gli attuali o quelli di dieci anni prima. Tutto è affidato all’interpretazione e ora, la più accreditata, è che il taglio degli stipendi sia consistente: tremila euro da ogni busta paga. Sulla questione tutta sbagliata nel metodo del ripristino delle indennità ieri è stata inscenata una manifestazione di protesta, voluta dai Riformatori, e condivisa da un centinaio di persone che si sono mobilitate attraverso i social network. Da lì è facile capire che in piazza c’era una folta presenza di “grillini”. Siamo sotto i portici del Palazzo simbolo del potere sardo. Da un improvvisato palco, o meglio da una panchina di marmo,, si dà lettura dell’elenco di chi ha votato il famigerato emendamento inserito in una legge a favore dei precari della Regione. E da quei nomi la piazza prende le distanze. Tanto che quando Federico Palomba, che pure aveva invitato il presidente Cappellacci a non promulgare la legge, cerca di prendere le parole, la piazza glielo impedisce. Di lì a poco ci avrebbe provato anche Claudia Zuncheddu ma non era quello di ieri il momento dei politici. Tra i promotori della manifestazione Efisio Arbau il quale polemizza sull’entità del taglio: «Avremmo voluto che i calcoli fossero effettuato in un altro modo». E chiaramente si riferisce non all’ipotesi più accreditata ora che il taglio sia di tremila euro. Il capogruppo del Pd, Giampaolo Diana, chiarisce: «Il nostro voto è chiaro. Abbiamo votato una risoluzione che prevede il taglio delle indennità di tutti i consiglieri nella misura del trenta per cento. E’ la stessa interpretazione di Sel e dell’Idv. Vorrei dire», afferma Diana, «che è il taglio più significativo che sia mai stato effettuato nella storia della nostra autonomia e si aggiunge a quello effettuato all’inizio dell’anno».

Come avevano annunciato i social network, in preparazione della manifestazione anti casta, l’insofferenza è dovuta agli intoccabili del potere e lo stipendio è solo una parte dei costi: «Quante persone girano attorno alla politica»? è una delle domande che viene dalla piazza. Il Censis di De Rita sostiene che le istituzioni abbiano incominciato da tempo una corsa al suicidio e lo scadimento della qualità della politica è alla fine il prezzo più alto che i cittadini saranno costretti a pagare. Renato Soru avanza una proposta: «Un unico emolumento onnicomprensivo ridotto rispetto a quello attuale». Soru chiede che sia cancellata la diaria di 3.000 euro prevista per chi risiede a Cagliari e che sia dimezzata o trasformata in un rimborso la diaria per i consiglieri la cui residenza è posta oltre i 35 chilometri da Cagliari. Soru critica anche il metodo: «Non ero in aula perché avevo chiesto quando si sarebbe discussa la proposta sugli emolumenti e mi era stato detto che nulla era previsto. Incredibile che non ci sia stata una discussione di merito senza alcun approfondimento nel partito o nel gruppo consiliare». Claudia Zuncheddu precisa l’astensione al momento del voto: «Ritengo che l’indennità di carica non debba essere ridotta ma soppressa totalmente. Ma non lo dico oggi, lo dico dall’inizio della legislatura». L’astensione dell’esponente del gruppo Misto era dovuta anche a un altro motivo: «L’emendamento era stato inserito nelle norme sui contratti del personale regionale. Il mio voto contrario avrebbe significato anche la mia contrarietà alla stabilizzazione dei lavoratori precari»|!

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