La Nuova Sardegna

Cagliari

I cavallini della Giara hanno incantato il principe dell’ippica

di Luciano Onnis
I cavallini della Giara hanno incantato il principe dell’ippica

Gesturi, Giuseppe Botti ha visitato l’altipiano dei cuaddedus «Il rilancio dell’equitazione passa anche da Villacidro»

05 agosto 2012
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GESTURI. Uno degli uomini più importanti della storia del galoppo italiano ha voluto vedere da vicino il regno del cavallo selvaggio: la Giara. E ne è rimasto estasiato. Si sta parlando di Giuseppe Botti che, assieme al fratello Alduino, ha realizzato una vita di successi ippici: il binomio Botti capeggia la speciale classifica degli allenatori di galoppo per le corse in piano. Un risultato che hanno ottenuto in quaranta anni di carriera, dopo essere stati ottimi fantini. Giuseppe ha voluto conoscere da vicino il parco della Giara e a fargli da guida è stato il presidente della Provincia del Medio Campidano, Fulvio Tocco, suo amico personale. Botti è venuto in Sardegna per partecipare al convegno del 30 luglio scorso che si è tenuto nel municipio di Villacidro, organizzato da CultureFestival, per perorare la causa dell’apertura ippodromo. È dal febbraio del 2012 (altro convegno ippico regionale per sollecitare l’assegnazione di corse ufficiali all’ippodromo villacidrese) che in coppia con Gianfranco Dettori (padre del famoso Frankie) vanno ripetendo che «Il rilancio dell’ippica nazionale passa per l’ippodromo di Villacidro». Ma questo impianto, nonostante sia stato realizzato seguendo le regole dell’Unire e con i soldi pubblici (un Pia regionale), rimane chiuso perché lo stesso ente pubblico (l’Unire, oggi Assi) si ostina a non prendere in considerazione . La presenza di Botti nell’altopiano è durata un’intera mattinata. Dopo aver avvicinato alcuni celebri cuaddeddus al pascolo brado negli acquitrini Bartili e Oromeo, ha avuto la pazienza di provare alcune tecniche per non far fuggire i cavallini, rimanendo immobile. Con le mani tenute rigorosamente all’indietro, per incuriosire i diffidenti quadrupedi dagli occhi prospicienti, è riuscito a stare a stretto contatto con loro. «Avendo del tempo a disposizione ci vorrei riprovare», ha commentato estasiato per l’inaspettata bellezza dello scrigno del cavallo selvaggio. «Avete dei luoghi incantevoli e alcune delle foto di questo sito le terrò in bella mostra nelle nostre scuderie, in Italia, in Francia ed in Inghilterra», ha assicurato a Fulvio Tocco, anche lui grande appassionato e studioso di cavalli, tanto da avere scritto anche alcuni libri su di essi. Giuseppe Botti è tutt’ora titolare, assieme al fratello Alduino , della società ippica Dioscuri e con questa denominazione compaiono sui programmi ufficiali delle corse al galoppo. Giuseppe, che è stato uno dei primi allenatori del mitico Gianfranco Dettori, opera permanentemente nelle scuderie di Chantilly, in Francia.

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