La Nuova Sardegna

Cagliari

Una bomba ecologica a ridosso di San Michele

Una bomba ecologica a ridosso di San Michele

L’ex circoscrizione di via Cinquini abbandonata da anni: pericolo per i residenti e ormai ricettacolo di ogni rifiuto. Ma demolirla e bonificare l’area costa

19 settembre 2012
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CAGLIARI. Una volta era un punto di riferimento del quartiere. Ora è un posto da cui stare alla larga: rifiuti, tappeti di siringhe e brandine in mezzo alla spazzatura.

Inequivocabile segnale che là dentro qualche disperato ha anche il coraggio di dormirci. È l'ex circoscrizione di via Cinquini, a San Michele. La soluzione al problema? Demolizione e bonifica. Lo chiedono i due consiglieri Paolo Casu, Psd'Az e Gianni Chessa, Udc. L'edificio è di Area, quindi della Regione e intervenire non sarebbe impossibile, anche se i costi soprattutto della bonifica potrebbero essere elevati, visto che non si sa che materaili potrebbero trovarvicisi.

I due rappresentanti dell'opposizione si rivolgono direttamente al sindaco Massimo Zedda. E gli propongono un'ordinanza per ricominciare da zero. «Siamo di fronte a una emergenza sanitaria e ambientale – ha detto Paolo Casu nel corso di una conferenza stampa convocata per rimettere sotto i riflettori lo stabile abbandonato – e occorre un intervento urgentissimo. Stiamo parlando di uno stabile che andrebbe valorizzato non lasciato andare in questo modo: siamo alle porte del parco di San Michele e a pochi passi da un asilo frequentato da tanti bambini. Che ogni giorno, insieme ai loro genitori, devono assistere a questo spettacolo».

All'attacco anche Chessa: «Chiediamo – ha detto – per quest'area la stessa attenzione che il Comune ha riservato al campo rom. Qui c'e anche un problema di sicurezza pubblica: alle 17 nella zona scatta, a causa del continuo via vai di tossicodipendenti, un vero e proprio coprifuoco. Le responsabilità? Area, per la verità, aveva presentato anche un progetto per il rilancio. Ma quel piano è stato sempre ignorato. È una situazione triste e pericolosa che si trascina da anni. E non si sblocca».

Chessa e Casu sono pronti anche a rivolgersi alla Procura. "La gente – denuncia Casu – vive in un clima di terrore. Andremo avanti senza fare sconti a nessuno: questa situazione si deve risolvere. Siamo di fronte a quella che non esitiamo a definire una bomba ecologica». Proprio in una zona in cui il rispetto dell'ambiente, dovrebbe essere maggiormente tutelato dal momento che il sito è proprio alle porte del parco.

E, cambiando quartiere, a proposito di Area, in questi giorni dovrebbero essere presentati – così era stato garantito a una delegazione di residenti di Sant'Elia capeggiata dalla consigliera comunale di Sel Marisa Depau che aveva protestato davanti al Consiglio regionale – i progetti per la riqualificazione dei palazzoni. in ballo ci sono lavori per circa trenta milioni di euro.

Stefano Ambu

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