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Cagliari

Poliziotto in malattia per fare il dj: a giudizio per falso

Poliziotto in malattia per fare il dj: a giudizio per falso

Professione assistente capo al commissariato di polizia di Quartu, nei ritagli di tempo appassionato dj per radio Sintony. Una passione così forte che secondo il pm Pilia avrebbe spinto l’agente a darsi ammalato. La difesa: «Soffriva di dolori alla cervicale»

24 novembre 2012
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CAGLIARI. Professione assistente capo al commissariato di polizia di Quartu Sant’Elena, nei ritagli di tempo appassionato conduttore col nome di dj Max D’Agostino di Sintony Live Dance, un programma di musica disco in onda da anni sull’emittente radio Sintony. Una passione così forte che secondo il pm Giangiacomo Pilia avrebbe spinto l’agente di polizia Marco Carta (48 anni) a darsi ammalato pur di non mancare in alcune occasioni l’appuntamento con gli ascoltatori del suo programma. Sarà il processo a stabilire se davvero la cervicalgia diagnosticata dal suo medico gli impediva di operare per l’ordine pubblico. Per adesso è certo che l’ormai ex poliziotto dovrà presentarsi il 13 aprile 2013 davanti ai giudici del tribunale per rispondere alle accuse di truffa e falso, i reati di cui si sarebbe macchiato marinando il lavoro senza un motivo reale. Motivo che secondo la sua difesa c’era davvero.

La vicenda risale a cinque anni fa, quando Carta presenta due certificati medici in sequenza e si assenta dal lavoro prima per una settimana e poi per cinque giorni. I colleghi sanno che fuori dall’orario di lavoro quell’agente si fa chiamare Max D’Agostino e conduce programmi musicali alla radio. Così i vertici del commissariato decidono di controllare i suoi movimenti e nei giorni di malattia indicati nel certificato si appostano e lo vedono uscire dagli studi di Radio Sintony. Emerge che l’agente faceva il dj dalle 14.30 alle 16.30 in alcuni giorni, dalle 17 alle 20 in altri. Un secondo lavoro a tutti gli effetti, che forse qualche volta cozzava con gli impegni piuttosto intensi che segnano la vita di un agente di polizia inserito in un reparto operativo.

L’indagine finisce là perché tutto appare abbastanza chiaro. Parte la denuncia e il rapporto va all’esame del pm Pilia, che ieri ha chiesto e ottenuto dal gup Castello il rinvio a giudizio dell’indagato, con l’accusa di aver consegnato all’ufficio del personale certificati con indicazioni false e quindi di aver truffato l’amministrazione dello Stato incassando le quote di stipendio senza lavorare. Nessun reato per il difensore del poliziotto, l’avvocato Jasmin Nitchsmann: i certificati medici corrispondevano pienamente alla realtà, Carta soffriva di dolori alla colonna cervicale che gli impedivano di compiere determinati movimenti. Ma una cosa è lavorare in strada, da agente di polizia, alla guida di un’auto o all’inseguimento di un sospettato. Un’altra operare alla consolle di uno studio radiofonico, interpretando il comodo e divertente ruolo del dj . Tesi opposte che andranno all’esame del tribunale. (m.l)

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