La Nuova Sardegna

Cagliari

Emigrazione, circoli sardi sul piede di guerra per i tagli

Emigrazione, circoli sardi sul piede di guerra per i tagli

Hanno manifestato a Cagliari davanti alla sede dell’Assessorato regionale del Lavoro gli emigrati della Consulta che chiedono il rifinanziamento dello stanziamento che permetta loro di proseguire nelle attività - VIDEO

07 dicembre 2012
1 MINUTI DI LETTURA





CAGLIARI. Da Pisa, Milano, Bologna ma anche da Spagna, Francia, Svizzera, Canada: da tanti circoli dei sardi nel mondo, gli emigrati manifestano stamane a Cagliari, davanti alla sede dell’assessorato regionale al Lavoro, contro i tagli al settore emigrazione. «Lo stanziamento complessivo al 2012 era di 3 milioni e mezzo, ne sono stati spesi un milione e 400mila», spiega Tonino Mulas, della Fasi, la federazione delle associazioni sarde, e vicepresidente della Consulta dell’emigrazione convocata stamane.

«Facciamo anche noi sacrifici, tagliando attività, ma salvaguardiamo la quota minima di sopravvivenza dei circoli nel mondo. Lo abbiamo chiesto all’assessore Liori e ieri ai capigruppo in Consiglio regionale», evidenzia Mulas. «Dei soldi dello scorso anno, arrivati in ritardo, la prima tranche è di ottobre, la seconda tranche forse a marzo, la terza non si sa quando. Per il 2013 l’assessorato ha indicato una previsione di un milione e mezzo di euro, che significa tagliare tutto, compreso il fabbisogno minimo dei circoli. A Berlino, aperto da giovani sei mesi fa, stanno disdicendo il contratto di locazione».

Il 40-50% della vita dei circoli, ribadisce Mulas, dipende dall’autofinanziamento: «Alle 13 incontreremo l’assessore alla Programmazione», conclude Mulas, «per capire come avere le risorse necessari e poterle spendere».

La Sanità malata

Il buco nero dei medici di famiglia: in Sardegna ci sono 544 sedi vacanti

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative