La Nuova Sardegna

Cagliari

Verso le elezioni, Bersani e Monti a confronto sull’isola

di Filippo Peretti
Verso le elezioni, Bersani e Monti a confronto sull’isola

Il 14 il leader del Pd, il 18 il premier uscente. Nuova bufera politica su Province e riforma elettorale: rinvio a dopo il voto

07 febbraio 2013
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CAGLIARI. Pierluigi Bersani il 14 e Mario Monti il 18. La campagna elettorale in Sardegna si prepara a ricevere i massimi leader nazionali (il Pdl ha detto che arriverà anche Silvio Berlusconi, ma non si sa ancora quando). Nel frattempo lo scontro politico si riaccende, anche sulla Vertenza Sardegna. Invece il Consiglio regionale, alle prese con due provvedimenti delicati (riforma elettorale e riordino delle Province) ha preferito rinviare tutto a martedì 26, il giorno dopo le elezioni politiche.

Il Pd e l’isola in camper. In vista dell’arrivo del candidato premier del centrosinistra, ieri il Pd sardo ha fatto partire la carovana di otto camper che gireranno in lungo e in le province. Cento volontari per venti giorni, alla ricerca del voto degli indecisi. Lo slogan è semplice: «Cam per Bersani». La partenza è stata data ieri a Quartu dal segretario regionale Silvio Lai, capolista al Senato. «La crisi – ha detto Lai – non si supera con i miracoli, imprese mirabolanti o con scorciatoie e soprattutto non da soli, ma con la coesione della società e la fatica di costruire la soluzione tutti i giorni». Il riferimento non è solo alle promesse di Berlusconi ma anche ai comizi di Beppe Grillo: «Piazze piene ma senza proposte, invece i cittadini chiedono soluzioni ai problemi. Grillo si limita a denunciare, quando parla di cose concrete le prende dai nostri programmi». Nella conferenza stampa a Quartu, Lai ha rivolto dure critiche alla giunta regionale di centrodestra: «Ormai quella maggioranza non c’è più, il Pd è pronto in qualunque momento senza perdere un minuto, ma la mozione di sfiducia è una ginnastica inutile, perché il centrodestra deve collassare per conto suo».

L’ottimismo dell’Udc. Ieri sera a Cagliari, in un’affollata sala di un albergo, il segretario e capolista alla Camera, Giorgio Oppi, ha presentato gli altri candidati del partito di Pierferdinando Casini, che al Senato si presenta assieme agli altri centristi nella lista Monti. «Come Udc dobbiamo superare il 10 per cento, con la nostra mobilitazione paese per paese ce la possiamo fare se solo pensiamo alle ultime elezioni regionali. Non vogliamo essere secondi a nessuno». La sfida alla Camera è agli “amici” della lista Monti, che è capeggiata da Pierpaolo Vargiu e da Giorgio La Spisa. Anche l’Udc, che in Sardegna è l’unica ad avere un capolista regionale, ha candidature robuste: dopo Oppi alla Camera ci sono l’assessore Sergio Milia e il consigliere regionale Nello Cappai, seguiti da Pinotto Dettori e Umberto Oppus. Al Senato, dopo il capolista Mario Sechi (scelto da Monti), ci sono l’ex assessore Liliana Lorettu e, sempre per l’Udc, Giovanni Campus e Vincenzo Piras. Ieri Oppi ha detto che dopo il voto gli scenari politici possono cambiare, anche in Sardegna. Si vocifera, infatti, che la giunta di centrodestra di Ugo Cappellacci sia fortemente a rischio. «Sono per noi elezioni difficili – ha detto Milia – perché non abbiamo a livello nazionale posti di rilievo nelle istituzioni e siamo emarginati dai media, ma la nostra forza è il radicamento nel territorio».

Il Mir di Samorì. Ieri c’è stata anche la prima uscita ufficiale della lista Mir (Moderati in rivoluzione), il movimento fondato dall’imprenditore Gianpiero Samorì. Il quale aveva puntato tutte le proprie possibilità sulle primarie del Pdl. Una volta tramontata questa strada per la scelta del candidato premier, Samorì ha abbandonato il Pdl e l’intero centrodestra. Alla Camera, dopo il leader, sono candidati Fabrizio Mereu, Rita Fadda e Giampaolo Marchi, al Senato il capolista è Salvatore Andrea Pala.

La Vertenza Sardegna. Oggi il ministro Profumo presenta alla Conferenza Stato-Regione la proposta di riforma del diritto allo studio. E la Sardegna si è subito schierata per il no. Il centrosinistra, primo firmatario il capogruppo del Pd Giampaolo Diana, ha presentato una mozione in Consiglio regionale a sostegno delle rivendicazioni degli studenti universitario. «E’ urgente – ha detto – che il presidente della Regione si faccia sentire». Cappellacci non si è fatto attendere: «A Roma la Regione Sardegna voterà contro la proposta del governo».

Province, sì alla proroga. Ieri la commissione Autonomia del Consiglio regionale ha dato il primo sì alla proposta della giunta di far slittare dal 28 febbraio al 30 giugno i termini per la legge di riordino e al 2015 la decadenza degli organismi delle Province. Polemici i Riformatori. L’aula voterà il 26 febbraio.

Rinvio per la legge elettorale. Dopo le Politiche si parlerà anche della legge elettorale, rinviata ieri dal Consiglio. Polemica sulle voci di voto segreto sulla doppia preferenza di genere. Valentina Sanna, presidente del Pd, ha detto: «Votare a voto segreto contro le donne sarebbe un’autentica vergogna politica».

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