La Nuova Sardegna

Cagliari

Vertenza entrate, Cappellacci chiede incontro con Letta

Vertenza entrate, Cappellacci chiede incontro con Letta

Il presidente della Regione: «Da parte nostra c’è sempre stata la massima e leale collaborazione con il Governo nazionale ma a questo rispetto continua a non seguire una corrispondente risposta del Governo»

06 maggio 2013
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CAGLIARI. Il presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, ha chiesto con una lettera un incontro al presidente del Consiglio, Enrico Letta, per fare il punto sulle vertenze aperte con lo Stato, a cominciare da quella sulle Entrate e Patto di Stabilità. Il Governatore sottolinea, fra l’altro, che da parte della Regione vi è stata sempre «la massima e leale collaborazione con il Governo nazionale ma a questo rispetto continua a non seguire una corrispondente risposta del Governo» e, dopo aver detto che «il Governo tradisce la Sardegna», si appella ad un «rinnovato clima di collaborazione politica ed istituzionale di cui il nostro Paese ha forte bisogno».

«Spiace dover sottolineare che il Governo nazionale ha avuto nel passato, e continua ad avere oggi, forti responsabilità - ha aggiunto - vi sono alcune importanti partite aperte, decisive per il futuro della nostra Isola che, purtroppo, non hanno ancora trovato soluzione». Così Cappellacci, ricordando anche «il prezioso e qualificato intervento del Presidente della Repubblica» che però sarebbe rimasto inascoltato dal Governo, ha predisposto un dossier già all’attenzione del Governo nazionale su temi prioritari: la Vertenza entrate e la ridefinizione del Patto di stabilità; la continuità territoriale ed in particolare quella marittima; il riconoscimento della condizione di insularità, il federalismo fiscale e la zona franca; la riduzione dei divari infrastrutturali e lo sblocco delle risorse ex-Fas; le vertenze industriali di valenza strategica nazionale, come quelle del settore della chimica, della mineral-metallurgia (alluminio e carbone in particolare) e della produzione energetica. «La Sardegna non intende sottrarsi agli obblighi di risanamento dei conti pubblici, ma non si possono chiedere alla nostra Regione sacrifici superiori a quelli richiesti alle altre Regioni - conclude Cappellacci - chiediamo solo che sia riconosciuto quello che stabiliscono le leggi di questo Paese».

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