La Nuova Sardegna

Cagliari

Maxi colpo al Joy Village bottino di 48mila euro

Maxi colpo al Joy Village bottino di 48mila euro

Due banditi in azione, col volto travisato e armati di pistole, un terzo fuori Uno dei due era giovanissimo, entrambi avevano accento cagliaritano

18 giugno 2013
2 MINUTI DI LETTURA





QUARTUCCIU. Colpo grosso al Joy Village per una banda che ha azzeccato l’ora per mettere a segno la rapina, le 2 del mattino, con la sala giochi chiusa da poco, e poco personale in teoria ancora al lavoro.

I due uomini, uno di questi forse minorenne, col viso semicoperto da una bandana e le armi in pugno hanno aspettato che uscissero quasi tutti i dipendenti e avevano fatto il conto di dover affrontare non più di due persone, invece tra bagni e ripostigli ce n’erano altre due, addetti alle pulizie, che sono usciti in sala e si sono trovati di fronte alla scena di un film: i compagni di lavoro legati fra loro con fascette adesive, un bandito che teneva la pistola puntata e l’altro che faceva un ricco bottino con quarantamila euro di soldi in contanti e circa 8 mila euro di valore dei gratta e vinci.

Forse c’è stato un momento di nervosismo fra i banditi, probabilmente uno era molto giovane, entrambi sardi, magari anche cagliaritani, resta il fatto che entrambi hanno agitato la pistola contro i due addetti che sono comparsi inaspettati e all’improvviso.

Non è escluso che fuori dal centro commerciale Le Vele ci fosse qualcuno che li aspettava in macchina, ma i dipendenti non se sono potuti accorgere perchè dalla sala non si percepisce ciò che avviene nel vasto piazzale esterno. Un dipendente alla fine è riuscito a slegarsi e ha chiamato il 113. Sono arrivate subito le pattuglie della squadra Volante e poi la squadra Mobile.

Gli investigatori hanno ricostruito le mosse della coppia: piazzati in auto da diverso tempo, hanno pazientemente aspettato l’uscita di alcuni dipendenti dall’esercizio e poi hanno fatto irruzione nella sala giochi. Non hanno atteso che il salone si svuotasse del tutto perché avevano studiato evidentemente le abitudini dei gestori e quindi sapevano che ancora durante le pulizie i soldi permanevano nel locale, mentre dopo una mezz’ora dalla chiusura non c’era più modo di mettere le mani sull’incasso, che sarebbe stato depositato in una cassaforte.

Ovviamente c’è riserbo sulle indagini, alcuni particolari del comportamento tenuto dai due banditi dentro il locale hanno suggerito agli investigatori alcune tracce possibili. Non c’è da andare a cercare fuori dall’area vasta, i banditi sono probabimente gente del posto e non è escluso che possa trattarsi anche di frequentatori della sala giochi, che si sono accorti di poter fare “bingo”.

Altri colpi sono stati messi a segno nelle sale Bingo dell’area vasta, ma le modalità di questa rapina agli investigatori sono parse differenti. In ogni caso chi ha agito sapeva perfettamente quando, come e cosa cercare.

In Primo Piano

VIDEO

Il sindaco di Sassari Nanni Campus: «23 anni fa ho sbagliato clamorosamente. Il 25 aprile è la festa di tutti, della pace e della libertà»

L’intervista

L’antifascismo delle donne, la docente di Storia Valeria Deplano: «In 70mila contro l’oppressione»

di Massimo Sechi
Le nostre iniziative