La Nuova Sardegna

Cagliari

L’assessore Frau: mai autorizzati lavori all’ex Unilever

L’assessore Frau: mai autorizzati lavori all’ex Unilever

Interrogazione di Lobina riaccende i fari sulla fabbrica Nessun cartello indica le attività svolte nel cantiere

21 giugno 2013
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CAGLIARI. Il mistero dei lavori nell’ex fabbrica di gelati aumenta dopo che l’assessore all’Urbanistica del Comune, Paolo Frau, ha risposto all’interrogazione del consigliere Lobina: il Comune non ha mai rilasciato autorizzazioni al nuovo proprietario dell’impianto, la Ferdifin spa, che fa capo all’imprenditore Giuseppe Esposito. Quindi da che cosa sono giustificati i lavori nell’area di viale Marconi 195 dove fino al 2007 si producevano gelati e 200 lavoratori portavano a casa uno stipendio? Non c’è un cartello a spiegare la quantità di movimento che si nota nell’ex fabbrica. Il timore espresso dagli ex dipendenti in un comunicato è che lo stabilimento debba essere trasformato in piattaforma distributiva dei prodotti Unilever con l’allestimento di celle frigoriferio, senza curarsi del tormentato percorso dei gestori della fabbrica che, ricordano i lavoratori, hanno sempre vantato la produzione cagliaritana, hanno sempre promesso di non voler in alcun modo chiudere la produzione dei gelati e invece poi lo stabilimento è stato chiuso e Ferdifin non ha mai riavviato il lavoro. Per qualche tempo si facevano i nomi dei possibili gruppi intenzionati a comprare un capannone in un’area strategica:Globo, Decathlon, Ikea, nel 2012 (raccontano sempre gli ex dipendenti nel comunicato stampa) si è arrivati alla firma di un compromesso di vendita, ma nel febbraio scorso, «in occasione di un sit in dei lavoratori, si apprendeva che qualche giorno prima l’imprenditore aveva dichiarato di non essere più intenzionato a vendere». Una sorpresa per i lavoratori visto che nell’area della fabbrica da mesi erano cominciati i lavori: non voleva più vendere e quindi cosa doveva succedere nell’ex stabilimento? Il mistero continua anche perché «nel sito risultano attive due linee telefoniche una intestata a Esposito e l’altra a Unilever Italy Holdings srl... proprio l’Unilever che aveva dichiarato di non voler più avere a che fare con la Sardegna, dopo la chiusura del sito e la messa in mobilità dei lavoratori con la conseguente vendita della fabbrica, mantiene un legame con lo stesso sito di proprietà dell’imprenditore partenopeo». Nel comunicato i lavoratori non nascondono il timore di essere stati vittima di una grande farsa: forse la multinazionale puntava a trasformare la fabbrica in una grande cella distributiva dei suoi prodotti «si spiegherebbero così i cinque anni di vincolo sulla produzione di gelati imposti nell’atto di vendita allo scopo di dissuadere eventuali imprenditori... è probabile che a distanza di cinque anni i calcoli dell’Unilever prevedessero che le vicende del sito e dei suoi lavoratori fossero dimenticate». Invece i lavoratori, oggi, sollecitano controlli sul cantiere di viale Marconi.

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