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Zona franca, corteo a Roma e protesta a Oristano

Zona franca, corteo a Roma e protesta a Oristano

Cappellacci guida la manifestazione nella capitale - VIDEO

24 giugno 2013
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ROMA. «Subito l’avvio di misure fiscali in grado di rilanciare l’economia della Sardegna, prevedendo da subito una zona franca che possa sostenere tutte le imprese dell’isola»: è quanto chiede il governatore della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, che stamane ha manifestato di fronte a Montecitorio insieme a un centinaio di cittadini sardi e ad una folta rappresentanza di sindaci dell’isola, tutti con fascia tricolore.

Il governatore della Sardegna chiede al presidente del Consiglio, Enrico Letta, «un incontro per affrontare i problemi economici della Regione, con la previsione dell’avvio da subito di un tavolo sia tecnico che politico».

Questa mattina, ha ricordato ancora Cappellacci, la giunta della Regione autonoma della Sardegna ha approvato una delibera in cui si chiede di: dare immediata attuazione alle disposizioni del decreto legislativo 75/1998 che prevedono l’attivazione delle zone franche; revisionare l’articolo 10 dello Statuto speciale affinchè la Regione possa, senza gravare sul bilancio statale, istituire crediti di imposta, modificare le aliquote dei tributi erariali fino ad azzerarle, concedere esenzioni, detrazioni, deduzioni, anche oltre i limiti stabiliti dallo Stato; completare in sede Ue, con il sostegno dello Stato, le procedure di modifica dell’articolo 3 del codice doganale comunitario al fine di collocare tutta la Regione al di fuori del territorio doganale della Comunità europea e, conseguentemente, attivare in Sardegna la zona franca integrale doganale e fiscale; attivare in Sardegna - da ultimo - il regime fiscale al consumo previsto dalla legge dell’1 novembre del 1973 n.762. Il governatore Cappellacci e i sindaci presenti alla manifestazione hanno inoltre osservato un minuto di silenzio in ricordo dei numerosi imprenditori e operai morti suicidi negli ultimi mesi in Sardegna.

«I sardi sono un popolo serio, dignitoso e tranquillo - ha spiegato Cappellacci - questa è una battaglia di tutti noi per rivendicare un diritto naturale. Chiediamo di essere sostenuti dal Governo per prendere atto della nostra piattaforma di richieste e per aprire un tavolo che possa in tempi rapidi concedere alla Regione ciò che le spetta. In gioco - ha concluso - c’è la possibilità di un nuovo ciclo di sviluppo per tutta la Sardegna». Alle 18 di questa sera il presidente della Regione avrà un incontro a Palazzo Chigi con una rappresentanza del Governo.

Mentre a Roma si svolge la manifestazione, nell’isola a Oristano corteo e protesta di appoggio al presidio romano. Alcune centinaia di persone in corteo da Santa Cristina di Paulilatino a Oristano per chiedere la zona franca subito, ed un attivista da oggi sarà in sciopero della fame fino a quando la richiesta non verrà accolta. I militanti del Movimento per la Zona franca sono arrivati nell’oristanese un pò da tutta la Sardegna. Il gruppo più numeroso quello di casa che ha organizzato l’iniziativa a sostegno della manifestazione di Roma, ma in tanti sono arrivati anche dal sassarese, dal Sulcis, dal cagliaritano e dai paesi dell’interno. Prima tappa il Porto industriale di Cirras dove una delegazione guidata dall’ex sindacalista Antioco Patta ha consegnato un documento con le richieste del Movimento alla Capitaneria di Porto, all’Ufficio delle Dogane e al Consorzio industriale. «Questa è una guerra per la sopravvivenza, i Comitati non si arrendono, combatteremo senza cannoni e senza fucili ma useremo tutte le armi lecite a nostra disposizione e non ci fermeremo fino a quando non avremo ottenuto ciò che chiediamo», ha detto Patta davanti a una foresta di bandiere con i simboli della zona franca. Il documento consegnato alle Autorità contiene una richiesta precisa, l’attivazione immediata della zona franca al consumo prevista da una legge del 1973 e mai attuata. Il corteo ha quindi raggiunto la Prefettura di Oristano dove il «patriota sardo per la libertà», Luigi Zucca, uno dei militanti più attivi del Movimento per la Zona franca, inizierà lo sciopero della fame.

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