La Nuova Sardegna

LAS PLASSAS. La mano dell’incendiario potrebbe essere stata mossa da motivi passionali, o anche vendicativi: sono queste le due ipotesi che trovano maggior credito fra gli investigatori sull’incendio che l’altra notte è stato deliberatamente appiccato all’abitazione della badante marocchina Dounia Zarouk, 26 anni, in via Funtanedda 6, in quel momento assente perché andata a far compagnia per la notte all’anziana donna che assiste. Il fuoco si è propagato a due stanze della modesta abitazione, causando danni alle strutture murarie, agli infissi e a parte degli arredi quantificabili in circa 2.000 euro. Non ci sarebbero gran che dubbi che le fiamme abbiano avuto origine dolosa. I carabinieri della Compagnia di Sanluri, con l’apporto dei vigili del fuoco della stessa cittadina campidanese, hanno trovato a riguardo elementi importanti che preferiscono tenere riservati per non compromettere un’indagine che avrebbe già preso un indirizzo preciso. Escluso del tutto ogni sfondo razziale, mentre si ipotizza invece un collegamento con la stessa comunità marocchina abbastanza nutrita a Las Plassas. Ma non si esclude che la mano incendiaria sia “indigena” e che sia magari quella di un pretendente respinto dalla giovane badante nordafricana. Le fiamme si sono sprigionate intorno all’una e mezzo della notte fra venerdì e ieri. Sapendo che la ragazza non era in casa, il malfattore ha scavalcato il muro del cortiletto della casa e ha innescato l’incendio in alcuni punti di facile presa. Poi si è allontanato indisturbato nella stretta via Funtanedda che collega il centro del paese alla provinciale per Tuili. Sono stati alcuni vicini ad accorgersi delle fiamme e a dare l’allarme a carabinieri e vigili del fuoco, giunti da Sanluri con due pattuglie del Nucleo radiomobile e un’autobotte. L’incendio è stato spento in mezzora. (l.on)