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Cagliari

Is Mirrionis: l’agguato ripreso da telecamere, è caccia allo sparatore

Is Mirrionis: l’agguato ripreso da telecamere, è caccia allo sparatore

Ieri il pm Pili ha ascoltato a lungo il ferito, Roberto Nairi Il suo racconto non avrebbe del tutto convinto il magistrato

27 agosto 2013
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CAGLIARI. Le fasi immediatamente successive e precedenti la sparatoria della scorsa in via Col Del Rosso sarebbero state immortalata da alcune telecamere. Il cerchio sui responsabili, o addirittura sul responsabile, si starebbe per chiudere, nonostante lo strettissimo riserbo che ha accompagnato le indagini svolte dalla Squadra Mobile della Questura. Ieri però c’è stato un passaggio importante in Procura, un passaggio che potrebbe prefigurare clamorosi sviluppi sul grave episodio. Roberto Nairi, l’uomo ferito durante la sparatoria, si è presentato davanti al magistrato con una vistosa benda che gli copriva l'orecchio ferito. L’uomo è stato a lungo ascoltato dal sostituto procuratore Sandro Pili che sta indagando sul suo ferimento. Durante l'interrogatorio, il ferito avrebbe confermato ancora una volta agli inquirenti di non essere in grado di fornire elementi utili a identificare i suoi aggressori. Subito dopo il magistrato ha sentito anche altri testimoni in qualità di persone informate sui fatti. Accompagnato dall'avvocato di fiducia, Carlo Monaldi, che però è rimasto fuori dalla stanza del pm, il ferito ha risposto alle domande del magistrato e del dirigente della Mobile della Questura, Leopoldo Testa, che sta coordinando le indagini sull'episodio avvenuto la settimana scorsa. Il fatto che Nairi non fosse assistito durante queste audizioni dai suo legale lascia intendere che allo stato nei suoi confronti non è stato emesso alcun provvedimento. Eppure il racconto di Nairi, e soprattutto la sua versione dei fatti, non potrebbero aver del tutto convinto che gli investigatori, che invece potrebbero aver ricostruito una loro versione degli avvenimenti non del tutto coincidente con il racconto della vittima. a questo punto per Nairi il rischio di venir indagato con l’accusa di favoreggiamento è tutt’altro che remoto. Secondo una prima ricostruzione, Nairi stava andando in banca a depositare del denaro incassato in alcune delle sue attività, due circoli privati, prima di essere aggredito da ignoti che avrebbero avuto l'intenzione di rapinarlo, ferendolo di striscio dopo aver esploso alcuni colpi di pistola.

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