La Nuova Sardegna

ASSEMINI. Si gioca nella sala mensa, nello stabilimento dell'ex Ineos il destino dei lavoratori della Sardinia Green Island. Una vertenza interminabile per i 90 lavoratori appesi al filo della cassa integrazione. L'ennesima puntata si è tenuta con i consigli comunali del territorio che sono stati convocati per studiare una strategia utile al decollo dei progetti dell'azienda. «È proprio con questa filosofia – ha sottolineato Mario Puddu, sindaco di Assemini – che abbiamo riunito le assemblee civiche del Basso Campidano. E' una vicenda davvero assurda per le maestranze. C'è in palio un investimento da 250 milioni di euro. Poi due progetti per la realizzazione di un polo termodinamico nei poderi di Vallermosa e per la produzione di lamine in pellicole ermetiche per le bottiglie a Macchiareddu. Peccato che la Regione abbia lasciato i lavoratori nel tunnel della crisi».

Nell'area industriale intanto si inserisce una fabbrica che da anni è quasi una cattedrale nel deserto con gli operai che attendono. «Davvero difficile raccontare la nostra via crucis – ha rimarcato Mariano Carboni, esponente delle rappresentanze sindacali – tantissimi summit, molte le occupazioni dello stabilimento. E' stato siglato un accordo di programma con la Regione, sin da giugno 2012, per la ripresa delle attività. Durante l'ultimo vertice ci siamo ritrovati davanti ad un muro. Ovvero, per le autorizzazioni occorre la valutazione d'impatto ambientale».

Con nuove lungaggini che si tradurrebbero nell'epilogo della vertenza: «Proprio per scongiurare questo – ha sottolineato Giampaolo Diana (Pd) – abbiamo presentato una leggina speciale per dare il via libera all'impianto. Occorre approvarla sin dalla prossima settimana».

Nelle campagne di Vallermosa non si mostrano dubbi: «Abbiamo dato subito il nostro assenso al progetto – ha concluso il primo cittadino Francesco Spiga – che darebbe ossigeno ai lavoratori ed alle aziende del Campidano».

Luciano Pirroni