La Nuova Sardegna

Cagliari

Ragazza strangolata, l’ex compagno in lacrime davanti al Gip

Ragazza strangolata, l’ex compagno in lacrime davanti al Gip

Resta in cella Giuseppe Pintus, 36 anni, accusato di omicidio volontario per aver strangolato la sua ex findanzata Marta Deligia, 27 anni

26 settembre 2013
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CAGLIARI. Ha pianto anche davanti al Gip Giuseppe Pintori che lo stava interrogando e si è rimesso alle decisioni della giustizia perché capisce il dolore che ha causato. Rimane in carcere Giuseppe Pintus, il trentaseienne arrestato per omicidio volontario per aver strangolato la sua ex fidanzata Marta Deligia, 27 anni, dopo essersi appostato sotto la sua abitazione a Villacidro, il più grande centro del Medio Campidano a quaranta chilometri da Cagliari. Il Gip ha convalidato l'arresto ed emesso una nuova misura cautelare, lasciandolo in cella. Nell'interrogatorio che si è tenuto questa mattina nel carcere cagliaritano di Buoncammino, a cui ha preso parte oltre all'avvocato Carla Paulis anche il sostituto procuratore Danilo Tronci, l'uomo ha ricostruito tutta la vicenda, confermando quanto già detto davanti al pm e agli investigatori. Pintus ha ribadito che non voleva uccidere la sua ex, l'avrebbe sorpresa di spalle, stringendole attorno al collo il braccio e mettendole la mano davanti alla bocca: «Le ho detto di non urlare», ha raccontato l'omicida ma la giovane, allentata la presa, avrebbe urlato nuovamente e lui avrebbe stretto il collo ancora più forte, facendole perdere i sensi. A questo punto, sempre secondo la ricostruzione di Pintus, l'uomo avrebbe cercato di rianimarla, ma ormai era troppo tardi: Marta era già morta. L'assassino ha quindi caricato il corpo sulla sua auto e si è allontanato dal paese: raggiunto un luogo appartato in aperta campagna ha lasciato la vettura con il cadavere sul sedile e ha vagato lì intorno - lui dice con propositi suicidi - fino a quando non è stato catturato dai carabinieri.

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