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Cagliari

Centrali termodinamiche, gli ambientalisti: “Non c’è trasparenza nelle procedure”

Centrali termodinamiche, gli ambientalisti: “Non c’è trasparenza nelle procedure”

Dopo il sopralluogo misterioso di un funzionario romano sette associazioni scrivono al ministero dell’Ambiente per dichiarare i dubbi sul progetto

23 dicembre 2013
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CAGLIARI. “Il ministero dell’Ambiente accerti, prima di rilasciare le relative autorizzazioni, che non sussista una ipotizzabile illecita correlazione tra le iniziative poste in essere da parte di alti funzionari dello stesso ministero e l’attività da essi svolta in precedenti sedi, come quelle politiche, con collaborazioni con le società interessate in Sardegna alla realizzazione di impianti termodinamici e fotovoltaici”: i Comitati contro l’invasione – definita “speculativa” - in Sardegna di centrali termodinamiche sono più che mai in trincea per impedire lo sbarco nell’isola delle multinazionali della green economy.

Alla notizia che la “Archimede Solar Energy” (Gruppo Angelantoni) – titolare della gestione dei progetti del termodinamico in Sardegna – avrebbe trasferito a Roma 24 scatole di documenti con l’intento di scavalcare la Regione e chiedere direttamente la “Via” (Valutazione di impatto ambientale) al ministero dell’Ambiente, ha dato nuovo impulso alla mobilitazione che ormai avvolge l’intera isola.

I comitati “Terra che ci appartiene” (Gonnosfanadiga), “No megacentrale” (Guspini), “No termodinamico” (Cossoine e Giave), “Sa NUxedda Free” (Vallermosa), affiancati dalle sezioni sarde delle associazioni ambientaliste Wwf, Italia Nostra e Lipu, hanno inviato una articolata lettera al ministero dell’Ambiente – e per conoscenza al presidente della Regione Sardegna e agli assessorati e uffici competenti – con cui si chiede se all’interno della strada scelta dalla “Archimede Solar Energy” di trasferire la procedura di “Via” a Roma per aggirare l’ostacolo della Regione Sardegna accorpando i vari progetti in uno solo sovradimensionato, sia tutto lecito o se per caso - come prospettano i comitati “no termodinamico” e le associazioni ambientaliste – non sussistano elementi di dubbia regolarità, come il sopralluogo effettuato recentemente in Sardegna da un alto funzionario del ministero dell’Ambiente senza che si fosse a conoscenza nell’isola dell’iniziativa. Le contestazioni di comitati e ambientalisti non si fermano esclusivamente a questo aspetto, ma pongono una serie di interrogativi che sembrano porre forti dubbi di legittimità e regolarità nell’iter di trasferimento al ministero della procedura di “Via” per un solo megaprogetto che ne raggruppa più d’uno.

Questi progetti sono quelli di Flumini Mannu, fra Villasor e Decimoputzu (55 megawatt di potenza su 237 ettari di terreno), di Cossoine (denominato “Campu Giavesu”, 30Mw su 160 ettari), di Giave e Bonorva (50mw, 235 ettari), Guspini e Gonnosfanadiga (50 Mw, 211 ettari). Tutti sono stati già sottoposti alla procedura di assoggettabilità regionale e rinviati alla “Via” perché incompatibili con i territori sotto l’aspetto paesaggistico, ambientalista e industriale. (Luciano Onnis)

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