La Nuova Sardegna

Cagliari

Donna aggredita per strada con il figlio di tre anni: "Sei nera"

di Luciano Pirroni
Donna aggredita per strada con il figlio di tre anni: "Sei nera"

L'episodio, il secondo in tre mesi, è avvenuto ad Assemini. Wanda racconta tutto sul web, la sua storia fa il giro del paese e non solo. Il sindaco del paese la invita a presentare denuncia: “Il Comune sarà parte civile”

27 dicembre 2013
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ASSEMINI. Non credeva ai suoi occhi quando ha visto quei due ragazzini che le si avvicinavano con l’aria spavalda e poi le sono arrivati a un passo, hanno cominciato a tirar calci alla bicicletta, l’hanno insultata, sbeffeggiata e se la sono presa anche col suo bimbo di tre anni, insulti razzisti pure per lui: sporca negra è il concetto base, il resto è un brutale elenco di epiteti e gesti volgari.

L’aggressione è avvenuta a mezzogiorno in via Tirso ad Assemini, paese abituato alle mescolanze culturali e infatti Wanda, 46 anni, indonesiana per nascita, olandese di adozione, qui da sette anni, ci si è trovata bene. Ha un compagno, sardo, dipendente statale, lei è casalinga con un impegno continuato sul fronte sociale. L’ultima prova in occasione del ciclone Cleopatra: si è prodigata (con successo) per far arrivare un tir dall’Olanda con aiuti agli olbiesi duramente colpiti.

Dopo il fattaccio è tornata a casa e si è sfogata sul web, la sua storia ha fatto il giro del paese e non solo, ha raggiunto il sindaco Mario Puddu che prima le ha espresso solidarietà via internet e poi è corso a casa sua per testimoniare l’affetto della comunità asseminese.

Wanda non lo nasconde: ha avuto paura. I due ragazzini avevano intorno ai 12 e ai 14, ma erano particolarmente aggressivi e lei temeva soprattutto per suo figlio, che ha pianto disperatamente. Non c’era nessuno in strada e questo deve aver aumentato la virulenza dell’aggressione da parte dei due adolescenti.

Per lei parla il compagno. "Sì – ha confermato – purtroppo è una storia vera, ma è incredibile. Wanda esce abitualmente in bicicletta, come faceva in Olanda. L'aggressione è stata improvvisa. In pieno centro storico, i due ragazzini l'hanno minacciata e insultata. In quel momento sulla strada non passavano altre persone. A Wanda è sembrato di vedere anche un piccolo coltello. Poi gli epiteti razzisti misti alla violenza, i calci. Il tema era il colore della pelle. Uno è stato: sporca nera. Poi: a morte tutti i neri. Lo dicevano facendo un gestaccio, il dito medio sollevato".

Il punto è che non è stata la prima volta: "Purtroppo è già accaduto – ha aggiunto l’uomo – A settembre stessa scena in via Tevere, altri ragazzi. E' stata costretta a fermarsi, poi sono partite ingiurie e oltraggi xenofobi. Avevamo pensato a un episodio isolato, bruttissimo ma isolato. Così non è stato, evidentemente. So che se ne sta parlando molto, ho visto che la notizia ha fatto il giro dei social network, d’altronde capisco che Wanda si sia voluta in qualche modo sfogare”.

Il sindaco Mario Puddu: "Non è certo questo il vero volto della città. Assemini è una realtà di accoglienza, con tanti extracomunitari integrati nella società. Siamo pronti a costituirci parte civile contro gli autori di questo gesto inqualificabile". Ecco un altro punto molto dibattuto sui socialnetwork: Wanda non ha presentato denuncia ai carabinieri. Spiega il compagno: “Non è con le denunce che si risolvono questi problemi”. Il web però è esploso nella richiesta di raccontare la storia ai carabinieri (della stazione di Assemini comandata dal luogotenente Eugenio Lampis). I carabinieri, udito il fatto, di loro iniziativa sono andati a cercare la signora, che ha confermato quello che aveva raccontato su internet nonché la volontà di non denunciare l'episodio. I carabinieri hanno avviato comunque le ricerche per individuare i due presunti responsabili. dell'aggressione.

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