La Nuova Sardegna

Cagliari

Don Borrotzu e Medde: la Sardegna affonda come il Titanic

Don Borrotzu e Medde: la Sardegna affonda come il Titanic

I due esponenti della Carta di Zuri contro la Regione: il 2013 è stato l’anno peggiore della storia dell’autonomia

03 gennaio 2014
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CAGLIARI. Il 2013 è stato l’anno peggiore nella storia dell’autonomia speciale della Sardegna e il 2014, mentre la Regione affonda come il Titanic, comincia malissimo, ovvero con una corsa a occupare posti e poltrone.

La denuncia arriva dall’ex responsabile della Pastorale del lavoro don Pietro Borrotzu e dall’ex segretario della Cisl sarda Mario Medde, a nome dell’associazione Carta di Zuri.

Sulla Regione le parole sono molto dure. «Un crollo - spiegano Medde e Borrotzu - che non è certo arrivato all’improvviso, considerata l’agonia che ha accompagnato la vita dell’autonomia speciale negli ultimi due decenni. Oggi, però, si sono sciolte come neve al sole tutte le strutture che reggevano l’impalcatura dell’autonomia, non solo per la loro obsolescenza, ma perché travolte da una crisi senza precedenti e dall’incapacità di far fronte alle domande di tutela che provengono dalle diverse categorie e territori dell’Isola. E soprattutto da una debolezza e mediocrità delle leadership politiche e istituzionali, frutto della crisi della rappresentanza e della mediazione politica e causa prima dell’autoreferenzialità e della questione morale ed etica in Regione».

Don Pietro Borroztu e Mario Medde ricordano i numeri dell’emergenza Sardegna: un numero di disoccupati intorno alle 150.000 unità, compresi quanti si sono scoraggiati nella ricerca del lavoro, e un tasso di disoccupazione giovanile che e vicino al 42%.

Le enormi difficoltà dell’industria, dell’agricoltura e dell’allevamento, secondo l’analisi dell’associazione, sono alla base dell’impoverimento della Sardegna, un fenomeno reso visibile dall’enorme numero di persone coinvolte, circa 350.000, e da redditi familiari più bassi del 27% rispetto al nord

L’associazione sottolinea che «mentre la Regione Titanic affonda, si assiste alla rincorsa disordinata e a tratti violenta a occupare i posti, chi in coperta e chi al timone, senza neppure curarsi di quanto si è inabissata la nave e di quanti sono stati già travolti dalle onde o stanno per affogare».

Infine l’appello: «Prepariamoci - concludono Borrotzu e Medde - ciascuno per la responsabilità che esercita, da cittadini e sardi, a contribuire a costruire una nuova Sardegna, con nuove istituzioni che realmente e concretamente rappresentino la domanda di autogoverno, sviluppo, lavoro e lotta alle povertà».

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