Astensionismo alle stelle: ha pesato anche il caso Saremar
Il disagio di Carloforte nelle precedenti elezioni venne manifestato col voto al Movimento 5 Stelle, stavola assente
CARLOFORTE. Se l'astensionismo l'ha fatta da padrone in Sardegna, a Carloforte ha trionfato. Nelle elezioni regionali di domenica, nell'isola tabarchina sono andati a votare poco più di duemila persone, rispetto agli oltre 5700 elettori potenziali. Tradotto in percentuale, solo il 35 per cento si è recato alle urne, il 6,5 dei quali non ha espresso una preferenza (tra schede bianche e nulle). E' il risultato peggiore nel Sulcis, il sestultimo a livello regionale.
Come spiegare un così alto astensionismo, considerando l'affluenza del 63 per cento nelle elezioni regionali del 2009, e del 65 per cento, nelle politiche del 2013? Sono andati tutti al mare, vista la splendida giornata primaverile di domenica? Probabilmente no, in quanto tale risultato, come emerso da un dibattito su Facebook, avviato da una riflessione postata dal gruppo consigliare di minoranza “Un'altra Carloforte”, manifesta un crescente disagio della popolazione isolana, che si sta disaffezionando alla politica. Emerso già nelle politiche dell'anno scorso, dove il primo partito era il Movimento 5 Stelle, stavolta assente.
Tra le possibili motivazioni, sono state citate la residenza “fittizia” di molti isolani, la mancanza di un unico candidato locale (è stato eletto Luca Pizzuto di Sel, di origini carlofortine), la recente situazione politico amministrativa in cui versa la comunità e la scarsa attenzione della Regione ai suoi problemi, gravata com'è da una forte crisi economica e sociale. Su questo fronte, hanno senz'altro pesato l'indifferenza ed i ritardi con cui è stata affrontata la problematica Saremar negli ultimi anni, a partire dalla tariffa unica per residenti in Sardegna, approvata dal consiglio regionale solo a gennaio, ma non ancora entrata in vigore.