La Nuova Sardegna

Cagliari

Inglesias, ente no profit fasullo deve al fisco 3,2 milioni di euro

Luciano Onnis
Inglesias, ente no profit fasullo deve al fisco 3,2 milioni di euro

Le indagini della Guardia di finanza hanno messo in luce la sua vera attività commerciale

15 dicembre 2019
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IGLESIAS. Falso ente no profit operante nel settore socio-assistenziale, di fatto commerciale pur non avendone titolo, evade al fisco oltre 3,2 milioni ma viene incastrato dagli uomini delle tenenza di Iglesias della Guardia di finanza. L’azione di controllo dei Finanzieri era inizialmente orientata alla verifica del corretto inquadramento giuridico dell’ente e dei conseguenti adempimenti di natura contabile e tributaria da esso derivanti. L’analisi della documentazione prodotta confrontata con l’attività effettivamente svolta, ha permesso di riclassificare la natura dell’ente da “no profit”, quindi senza scopo di lucro, a “commerciale”.

Gli uomini delle Fiamme Gialle di Iglesias hanno fatto appunto emergere la natura commerciale dell’associazione, dimostrando, che tutte le prestazioni socio-assistenziali fornite, a fronte di uno specifico corrispettivo, erano dirette alla collettività, senza distinzione rispetto all’essere associati all’ente: nei fatti lo schermo dell’associazione senza scopo di lucro costituiva uno stratagemma per usufruire del regime fiscale agevolativo riservato agli enti no profit. L’opera di ricostruzione del reddito è stata effettuata analiticamente, attraverso l’esame della documentazione contabile, extra-contabile e bancaria reperita durante le fasi ispettive.

Le operazioni di verifica hanno permesso di appurare che il soggetto controllato, per le annualità dal 2014 al 2018, non ha presentato le dovute dichiarazioni fiscali qualificandosi, pertanto, quale evasore totale: l’attività ispettiva ha consentito di rilevare l’occultamento di ricavi 2,6 milioni si euro, unitamente a specifiche violazioni riguardanti gli obblighi di tenuta della documentazione e di versamento di ritenute alla fonte per 16.500 euro. I predetti risultati vanno a sommarsi a quanto già accertato in precedenza dai finanzieri in una prima tranche dell’attività ispettiva, che ha riguardato l’annualità 2013, a seguito della quale avevano scoperto ricavi non dichiarati per 600mila euro.

Il totale dei compensi non dichiarati al Fisco, per tutte le annualità controllate, ammonta quindi ad oltre 3,2 milioni di euro.

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