Muravera, lega il cane all'auto e lo trascina
Denunciato dai carabinieri il proprietario del povero animale che è stato affidato a un veterinario che lo ha curato
MURAVERA. Stizzito perché il suo cane, un meticcio di colore nero, non voleva salire in macchina, ha perso la pazienza e, poichè aveva premura di rientrare a casa, lo ha legato con una corda al gancio di traino dell’auto, una Hjundai Tucson. Il fatto, avvenuto domenica mattina intorno a mezzogiorno, è stato notato dal conducente di un autobus dell’arst che ha incrociato l’auto nella vecchia strada statale 125, in località “S’Acqua ‘e Secci”, nei pressi dello svincolo per Torre Salinas – Colostrai.
L’uomo non ha esitato a chiamare il 112. La centrale operativa della compagnia di San Vito ha disposto immediatamente l’invio sul posto di un equipaggio del nucleo radiomobile che dopo pochi minuti ha raggiunto e bloccato l’auto. I militari hanno provveduto a liberare l’animale, sofferente, affaticato, allo stremo delle forze, e a portarlo in un ambulatorio veterinario per le cure del caso. Il cane ha riportato escoriazioni multiple alle zampe e due ferite che hanno avuto bisogno di punti di sutura. Il meticcio dopo essere stato medicato si è ripreso ed è stato affidato provvisoriamente al veterinario. Il proprietario del cane, un pensionato settantaseienne di Muravera, è stato denunciato a piede libero per maltrattamento di animale.
“Conosco il proprietario del cane che è un mio cliente - afferma il veterinario Gabriele Porcu. L’azione mi ha sorpreso. Nei confronti del cane è stato, infatti, sempre prodigo di attenzioni e cure”. L’episodio che avrebbe potuto avere per il meticcio conseguenze ben più gravi è stato stigmatizzato da tutti. Tra i primi ad aver esternato disappunto sono stati le guardie ambientali Sardegna, l’associazione di volontariato presieduta da Lino Cozzuto. Un episodio analogo conclusosi però tragicamente è avvenuto nei giorni scorsi a Ottana. Il cane purtroppo, infatti, ha perso le vita a causa delle ferite riportate durante il trascinamento. (Gian Carlo Bulla)